(EN) WineSofa | Prosecco DOCG goes back in time, gets drier and puts single vineyards in focus to paint a progressively more complex picture

Cosa vedere e dove degustare il pregiato vino: viaggio nel Trevigiano, sulle colline coperte dai vigneti dove si vendemmia “in verticale” e nelle cantine dov’è nato il celebre spumante Docg.
Testo di Lucio Valetti, Foto di Sergio Pitamitz
C’è un Prosecco che si arrampica. È quello delle Rive, nome che nel dialetto delle colline di Valdobbiadene e Conegliano indica i pendii più ripidi. Un Prosecco Docg con regole ferree: uve da una sola zona raccolte a mano, resa bassa dei vigneti, indicazione dell’anno della vendemmia, che arriva da 225 ettari in 12 Comuni. Le Rive sono «un’isola nell’oceano», direbbe il poeta Seamus Heaney.
di Luciano Ferraro
Il Prosecco guadagna un codice autonomo in Europa. Non sarà più utilizzata l’indicazione generica “altri vini spumanti Dop”, ma come per Champagne ed Asti il nostro bestseller sui mercati esteri avrà un apposito codice di Nomenclatura Combinata a 8 cifre specifico per il Prosecco spumante. Lo ha deciso la Commissione Europea che ha creato il codice 2204 1015, in vigore il 1° gennaio 2017.
Con l’indicazione generica attualmente in vigore era impossibile conoscere i reali flussi commerciali, ed era ancora più complesso cercare di prevenire frodi e contraffazioni. Una vittoria – affermano i produttori – conseguita «grazie alla sinergia di Unindustria Treviso e dei tre Consorzi di tutela: Prosecco DOC, Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG, Asolo Prosecco DOCG, che hanno unito le forze e la capacità di influenza in sede europea».
Il 7 Ottobre le colline di Conegliano e Valdobbiadene si candidano per diventare Patrimonio dell’Umanità. Grazie ai grandi vigneti e ai borghi ricchi di storia.
di Lara Crinò
Nelle terre del Prosecco, tra Conegliano e Valdobbiadene, dove la vite si coltiva a mano
di Rosanna Precchia