Le suggestioni della Val Trippera
Un itinerario naturalistico adatto a tutti, che percorre una valle ricca di aneddoti e tesori nascosti
Di Giovanni Carraro
Il Feletto, così viene chiamato l’ambiente collinare che gravita attorno agli abitati di San Pietro Vecchio, Rua, Bagnolo, Santa Maria e San Michele di Feletto, è per gran parte occupato da vigneti del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore. Un paesaggio meraviglioso, punteggiato da antiche borgate come quelle di Borgo Anese, il cui toponimo si rifà ai lanaioli che qui vi abitarono in tempi antichissimi, ma anche Borgo Castagnè e Borgo Frare. Colline, pianure, valloni, antichi mulini mossi dal torrente Crevada che ha creato un piccolo canyon in quella che viene chiamata Val Trippera. Perché in quel profondo anfratto, segreto e inospitale, nel passato ci si nascondeva a produrre illegalmente la grappa, ma era anche il luogo ideale per eliminare gli scarti della macellazione degli animali non censiti durante l’occupazione veneziana. Trippe buttate nel burrone in gran segreto, ecco perché Val Trippera. Vi è un anello di circa sette chilometri che permette di visitare questo luogo, unendo scorci di ruralità offerti dagli storici borghi. Il dislivello, decisamente contenuto, rende questo giro adatto a tutti.
Si parte da Piazza Giovanni XXIII a San Pietro di Feletto e si imbocca una strada di campagna che scende tra i vigneti, seguendo il cartello “Val Trippera n. 019”. Si zigzaga tra i filari, incontrando alcune costruzioni disabitate, fino a giungere a fondovalle nei pressi della sorgente Cannelle. Qui si devia a sinistra e si entra nel bosco, dando inizio quindi alla visita vera e propria. Lo scenario diventa sempre più affascinante man mano che ci si addentra nella valle. Il sentiero passa alla base di alte pareti di conglomerato immerse nella vegetazione, mentre il torrente Crevada serpeggia a margine del percorso: il risultato è veramente suggestivo. Al termine della valle incontriamo i ruderi dell’antico Mulino Crevada e da qui si percorre una strada sterrata che ci porterà a Borgo Anese, che visiteremo passando per cortili e portici di vecchie case di campagna. Il percorso ora attraversa la provinciale e segue via Salera fino ad incontrare Borgo Castagnè. Ancora qualche tratto di vigna e si ritornerà al punto di partenza presso la Pieve di San Pietro di Feletto, chiudendo l’anello.
Il Cristo della Domenica
La Pieve di San Pietro di Feletto è uno degli edifici religiosi più importanti della diocesi di Vittorio Veneto. È documentata a partire dal 1124, ma pare essere ben più antica. Fu matrice delle vecchie parrocchie di Santa Margherita di Refrontolo, di Santa Maria di Feletto, di San Dionigi di Collalbrigo, di San Pancrazio di Formeniga e di altre da esse derivate in un territorio compreso tra i corsi dell’alto Lierza, il Monticano ed il Crevada. All’interno si segnala la cappella battesimale con i dipinti quattrocenteschi del ciclo di San Sebastiano, mentre nel porticato esterno vi è un famoso dipinto, il Cristo della Domenica, modello iconografico che si diffuse tra il Trecento e il Cinquecento e cessò con il successivo Concilio di Trento che, imponendo una rigida disciplina nell’uso delle immagini sacre, ne ordinò la distruzione.
Raffigurante Gesù circondato da attrezzi e oggetti legati alle attività lavorative quotidiane – martelli, falci, asce e persino buoi, botti e grappoli d’uva – il dipinto rappresenta un forte monito (gli attrezzi provocano ferite al corpo del Cristo) sull’assoluto divieto di lavorare la domenica, giorno dedicato invece alla preghiera. Alcune di queste opere si sono salvate forse per inosservanza di alcuni parroci e in Italia risulta quindi assai raro. Quello di San Pietro di Feletto è l’unico caso della provincia di Treviso, il quarto documentato nelle Tre Venezie insieme agli esemplari esistenti a Tesero (Tn), Vicenza e Pordenone.
LA VAL TRIPPERA
I NUMERI DELL’ITINERARIO
Punto di partenza ed arrivo: San Pietro di Feletto, piazza Giovanni XXIII
Coordinate punto di partenza ed arrivo: 45°55’46.80″N 12°14’16.99″E
Tempo di percorrenza: 2h 30’
Aumento di quota: 220 m
Distanza: 6,68 km
Sintesi dell’itinerario n° 22 del libro “I sentieri nascosti delle Prealpi Trevigiane”
[Articolo originariamente pubblicato sulla rivista Visit Conegliano Valdobbiadene Primavera Estate 2018. L’intero numero è disponibile qui]