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Sostenibilità: obiettivo da raggiungere insieme

Questa l’indicazione dei quattro ospiti al Talk “Rigenerare il presente, pensare il futuro”
Rapporto Sostenibilita - 102

La sostenibilità è un obiettivo comune, da conquistare tutti insieme. È questa l’indicazione uscita dal Talk “Rigenerare il presente, pensare il futuro”, tenuto a conclusione della presentazione del Rapporto di Sostenibilità del Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG, lo scorso 29 gennaio. Un’indicazione che ha trovato d’accordo tutti e quattro ospiti presenti, il presidente della Fondazione Symbola Ermete Realacci, il delegato vescovile per la pastorale sociale e la cura del creato Don Andrea Forest, il direttore responsabile di Wine Meridian Fabio Piccoli ed il presidente IPA Terre Alte Marca trevigiana Stefano Soldan. Quattro visioni da quattro mondi differenti – quello scientifico, quello spirituale, quello vinicolo e quello istituzionale – ma con un pensiero coincidente: l’obiettivo della sostenibilità si può raggiunge solo se c’è una comunione di intenti dell’intera comunità territoriale di appartenenza.

“Delle volte – ha detto Ermete Realacci – si ha della sostenibilità una visione quasi penitenziale, obbligata da regole internazionali. In realtà la cosa è un po’ più semplice. Le imprese che si muovono verso la sensibilità, vanno meglio, crescono e innovano di più e producono più posti di lavoro. Queste vale per tutti i settori, ma per il vino in particolare questo è molto importante, soprattutto se lo si lega alla qualità e al territorio. Quindi la strada per la sostenibilità non va vista come una partita di obblighi di Stato. Ma come una sfida che porta vantaggi e può essere portata avanti solo se la porta avanti una comunità. Sant’Agostino ha detto una volta una frase molto efficace: Sono tempi cattivi, dicono gli uomini. Vivano bene e i tempi saranno buoni. Noi siamo i tempi”. 

“Il Patto del Territorio presentato oggi – ha continuato Fabio Piccoli – rappresenta il primo esempio in Italia, di un territorio del vino che per essere credibile nella sostenibilità decide di confrontarsi e farla assieme agli altri attori del territorio, come le amministrazioni comunali. Ed è un passo avanti molto importante, anche rispetto ad altre realtà. E qui bisogna avere anche questo sano orgoglio perché la responsabilità è grande ma la sfida è fondamentale ed è da vincere in questa direzione. Per questo credo che oggi sia una giornata per certi aspetti storica, anche per noi, che ci occupiamo della sostenibilità nel mondo del vino, ma siamo coscienti che da solo il vino non potrà mai essere credibile dal punto di vista di sostenibilità, senza questo tipo di condivisione”.

Questo patto – ha confermato Stefano Soldan – è un fatto unico in Italia, perché questo è un piccolo territorio, che ha saputo ormai da anni lavorare assieme, mettere insieme un bene comune che è il territorio e lo scopo di raggiungere un livello sempre più alto di benessere. Una di queste eccellenze è data dal Consorzio DOCG. Parlare di sostenibilità vuol dire parlare anche di autenticità. Perché più autentici riusciamo ad essere, portando avanti anche una parte della nostra storia, più saremo capaci di vivere un mondo di globalizzazione e di vincere le grandi sfide”.

Parallelamente al Patto del Territorio, continua il lavoro del “Tavolo di Dialogo” coordinato dall’Ufficio di pastorale sociale della diocesi di Vittorio Veneto e composto da diverse associazioni del territorio oltre dai tre Consorzi di Tutela del Sistema Prosecco, oggi diventato “Tavolo della sostenibilità”. A raccontarlo don Andrea Forest: “Abbiamo avviato il progetto nel 2019, mettendo per la prima volta insieme ambientalisti, associazioni di categoria, produttori e Consorzi. Nel concetto di dialogo c’è l’idea di trovare un punto mediano, cogliendo le necessità degli uni e la sensibilità degli altri, per trovare un punto e convergere insieme verso un obiettivo comune che è la sostenibilità”.