Il sentiero che attraversa la storia
Uno dei più caratteristici e panoramici itinerari del territorio del Prosecco Superiore, da Soligo a Col San Martino: il Sentiero delle Vedette, fra arte, storia e paesaggi mozzafiato. Testo e foto di Giovanni Carraro
Piccole montagne, così sono chiamate le colline che si susseguono una dopo l’altra tra Soligo e Col San Martino. Rappresentano il terroir ideale per le vigne che si arrampicano sui loro vertiginosi pendii ma sono anche l’ambiente adatto per svolgere escursioni a piedi o in mountain bike, offrendo uno spettacolo incomparabile dall’alto delle cime. Sono la porta di accesso verso le grandi escursioni prealpine ma, rispetto a queste, sono assai meno impegnative da conquistare, pur essendo altrettanto suggestive a livello paesaggistico e in certe aree altrettanto impervie. Lungo questa cordonata di alture si snoda un percorso suggestivo, che concatena tutte le cime: il Sentiero delle Vedette. Lo dice il nome, “vedette”: da lassù nelle giornate più limpide si può contemplare anche la laguna di Venezia. Ma “vedette” significa anche punto di controllo, tant’è che durante la Prima Guerra Mondiale è stato un luogo di grande importanza strategica per l’esercito Austro Ungarico, intento ad osservare i movimenti lungo la linea del Piave. Oggi tutto questo è solo un lontano ricordo, testimoniato dalle trincee e gallerie scavate attorno alle colline, tuttora ben conservate e visitabili. Godiamoci quindi le vedette, un palcoscenico naturale tra splendide vigne e deliziose borgate.
Il percorso
Il sentiero segnato n. 002 percorre la dorsale delle colline tra gli abitati di Soligo e Col San Martino. La partenza è fissata presso la chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo a Soligo, posta ai piedi del Colle di San Gallo. La prima parte del percorso costeggia il fiume Soligo che raggiungeremo percorrendo uno stretto passaggio, l’antica Strada delle Cavade. Dopo aver camminato lungo l’argine del fiume, incontriamo il capitello di Sant’Antonio seguendo un percorso molto frequentato da escursionisti e sportivi. Questo ci condurrà tra i vigneti in direzione di Collagù passando per il Bosco Impero. Durante il cammino di tanto in tanto si apriranno tra gli alberi alcune visuali mozzafiato verso le vette prealpine e i paesi limitrofi, in particolare su Follina con la sua famosa abbazia. In breve arriveremo al piccolo borgo di Collagù, noto per il santuario che custodisce le spoglie di Sant’Emilio Martire e di Santa Florida. Continuiamo il cammino inserendoci sulla Strada Giuliana, che lasceremo dopo alcuni minuti per salire sulla prima delle cime, il Col Maor (436 m). Scesi alla Forcella di San Martino (360 m) ci prepariamo ad affrontare le successive colline delle Colesìe e del Col Vinal tramite il Sentiero Alpino. Dall’alto di queste due piccole vette vi è una vista panoramica verso Pianezze, le alture di Miane, di Follina e di Cison, mentre ad est si intravede la vetta del Col Visentin (1763 m). Nemmeno il tempo di tirare il fiato, ed eccoci di fronte al successivo colle, il Pian Serafin (470 m) dove sorge un castagneto e un pianoro, quindi arriviamo alla Forcella Xocco dove vi è un’area di sosta con panchine. Tramite una ripida strada sassosa in seguito saliamo al Monte Pertegar (486 m), la più alta di queste cime. Lo sforzo in questo ultimo strappo trova corrispondenza nel nome assegnato alla cima: pertegar, che in dialetto significa camminare faticosamente in salita! Ma le vette non sono ancora tutte conquistate, poiché manca all’appello il Roccolo (474 m) e l’ultima delle nostre cime, il Monte Moncader (468 m). Qui possiamo visitare una galleria passante risalente alla Grande Guerra, perfettamente conservata. Ora finalmente è tutta discesa, prima fino al Campo Farel e successivamente lungo una stradicciola che si snoda tra colline rivestite di vigneti in uno scenario di una bellezza straordinaria. La parte finale del percorso ci darà la possibilità di visitare l’antica chiesetta di San Vigilio, simbolo di Col San Martino. Si conclude così il nostro percorso, un piccolo viaggio tra storia e natura.
La chiesetta di San Vigilio
Poco prima di scendere a Col San Martino, adagiata sulla sommità di un colle vi è la bella chiesetta di San Vigilio, vescovo di Trento ed evangelizzatore delle valli alpine. Viene citata in documenti del 1217; ma assume l’attuale aspetto romanico tra il Trecento e il Quattrocento, periodo in cui avviene la costruzione della torre campanaria. Al suo interno sono visibili alcuni affreschi molto antichi raffiguranti la Madonna con il bambino e San Nicola, San Giorgio e il drago, San Floriano martire e San Bernardino da Siena
Varianti
Queste colline offrono molte altre opportunità escursionistiche, tramite una fitta rete di sentieri che si diramano da quello principale qui raccontato. Uno di questi si incontra a Collagù e conduce al Colle di San Gallo tramite una strada sterrata che passa prima per il Col Brià e il successivo Col de Fer. A partire dal Campo Farel invece, è possibile raggiungere la località Canal Nuovo a Col San Martino intersecando una stradina che scende a fondovalle in direzione ovest, mentre all’altezza della forcella Xocco c’è un’interessante deviazione che scende all’incantevole Gor della Cuna dove sorge una piccola casera. Quest’ultima deviazione consente anche di visitare le Torri di Credazzo, splendido fortilizio di età medievale.
IL SENTIERO DELLE VEDETTE
Punto di partenza: Soligo
Punto di arrivo: Col San Martino
Tempo di percorrenza: 3h 30’
Dislivello: 542 m
Distanza: 11,26 km
[Articolo originariamente pubblicato sulla rivista Visit Conegliano Valdobbiadene Primavera Estate 2016. L’intero numero è disponibile qui]