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Storie  

Cristina Mercuri: “i miei virtual tasting”

La (probabile) prima italiana Master of Wine racconta le degustazioni virtuali del Conegliano Valdobbiadene
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Un tuffo virtuale nel territorio delle bollicine più amate. Grazie a degustazioni guidate da esperti e professionisti, e in qualche caso anche con la voce diretta dei produttori direttamente dai vigneti. Sono i Virtual Tasting del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG, un appuntamento fisso per tutti gli appassionati, giunto quest’anno alla sua quarta edizione, e che finora ha riscosso un successo crescente con la partecipazione di circa 330 wine lovers provenienti da tutta Italia.

Il format è semplice. Ognuno dei partecipanti riceve a casa propria un kit che comprende bottiglie, istruzioni e materiali utili ad intraprendere l’esperienza di degustazione online. L’edizione 2024 dei Virtual Tasting, iniziata lo scorso 18 gennaio, prevede in totale cinque appuntamenti tematici, che affrontano le diverse sfumature del Prosecco Superiore. E che possono essere viste anche come un invito successivo alla visita al territorio delle colline Patrimonio UNESCO. 

Protagonista di tre dei cinque appuntamenti è la wine educator Cristina Mercuri. Toscana, classe 1982, una laurea in giurisprudenza con il massimo dei voti e un diploma WSET (Wine and Spirit Education Trust), Cristina quest’anno potrebbe diventare la prima donna italiana Master of Wine, uno dei più prestigiosi titoli internazionali di eccellenza, considerato tra i più alti standard di conoscenza professionale, che al mondo conta poco meno di 500 iscritti. 

Cristina, ci racconti chi sei e come nasce la tua passione per il mondo del vino?

Sono un ex avvocata, ho esercitato la professione fino al 2015 per poi diventare wine educator. Faccio formazione sia B2B che B2C quindi sia per wine lovers che per professionisti e aziende. La passione è nata per la mia voglia di esplorare e conoscere. Seguivo una rubrica di vino in televisione e non mi piaceva il modo cui veniva presentato, un po’ troppo romantico. Così mi sono messa a studiarlo in maniera seria, portandolo avanti come hobby in parallelo con l’attività di avvocato. Quando ho capito che quel lavoro non faceva per me, ho messo in atto il mio “piano B”, quindi ho lasciato la professione per dedicarmi completamente al mondo del vino.

Che rapporto e che conoscenza hai del territorio del Conegliano Valdobbiadene?

Lo conosco bene e l’ho visitato in varie occasioni sia con il Consorzio che con aziende con cui collaboro. La bellezza del Conegliano Valdobbiadene è che tutti ne parlano, ma secondo me in maniera troppo superficiale. Quando si vengono a visitare queste zone si scopre effettivamente una grande diversità di suoli, di altitudine, di esposizione ed anche del modo di coltivare la vite. Una diversità che mi è sempre piaciuta molto ed è per questo che continuo a visitarlo e credo soprattutto che sia un territorio che debba essere raccontato in maniera un po’ più profonda.

Quale è il tuo approccio alla modalità Virtual Tasting?

Il Virtual Tasting è un modo molto intelligente di fare education e di agganciare le persone curiose che magari non hanno ancora fatto visita al territorio. È anche molto comodo, perché lo si fa tranquillamente da casa ed in più le bottiglie ricevute rimangono e si possono riassaggiare il giorno dopo, con il vantaggio che si ha più da bere rispetto ad una degustazione normale. C’è anche un racconto del territorio, fatto da professionisti in maniera interattiva attraverso video ed immagini, mai scontato né banale. È ovvio che la chiusura del cerchio è rappresentata da una successiva visita del territorio, per scoprire effettivamente con mano qualcosa che si ha già un po’ capito e arrivare quindi più preparati.

I prossimi Virtual Tasting in programma (clicca qui per iscriverti):