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Storie  

Intervista ad Antonella Gregoletto per la rubrica social “People of Conegliano Valdobbiadene: Le icone della Denominazione”

Online sui canali social del Consorzio di Tutela, la rubrica ci accompagnerà fino a fine Novembre.
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Cinque protagonisti del Consorzio di Tutela raccontano il mondo della Denominazione Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG da molteplici punti di vista, spaziando fra le diverse professionalità, esperienze ed unicità di ciascuno, svelando il lato più umano della Denominazione.

Per rappresentare al meglio questa realtà e il ricambio generazionale che caratterizza molte aziende della Denominazione, sono stati intervistati due «nuovi volti», giovani ragazzi che con uno sguardo fresco raccontano la loro quotidianità e il loro ingresso in cantina e tre «icone» che, per esperienza e maturità, rappresentano al meglio la storia e l’heritage del nostro Consorzio di Tutela. Il fil rouge che lega le cinque persone protagoniste di questa rubrica è la passione per un territorio ed un vino: il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG.

È proprio la voce fuoricampo dei protagonisti a guidare lo spettatore attraverso le storie di People of Conegliano Valdobbiadene e a scandire una serie di immagini che rappresentano, con un taglio fortemente emozionale e uno sguardo intimo sulla vita e le peculiarità di ciascuno, il rispettivo lavoro quotidiano e gli insegnamenti appresi nel tempo.

Oggi la rubrica #PeopleOfConeglianoValdobbiadene continua, insieme a Antonella Gregoletto, enologa e titolare nell’azienda di famiglia, prima protagonista de “Le icone della Denominazione”.

Qui di seguito l’intervista completa.

Ci racconti come e perché ha deciso di portare avanti una tradizione familiare nel Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG.

La storia della nostra cantina è fortemente legata alla nostra famiglia e alle persone che ne hanno fatto parte. Abbiamo infatti trovato dei documenti che attestano la presenza dei Gregoletto a Premaor già a partire dal 1600 come lavoratori della vigna. L’impresa è nata però nel dopoguerra, grazie a mio papà – Luigi Gregoletto – che è rimasto orfano a vent’anni e ha ereditato un pezzo di terra e di cantina che apparteneva alla sua famiglia.

Coltivando la sua vigna e acquistando uve è piano piano cresciuto, sempre con l’obiettivo di un’autonomia produttiva, che è stata raggiunta a metà degli anni ’80 acquisendo terreni a Rua di Feletto e a Refrontolo e ampliando i terreni a Premaor. Attualmente abbiamo 18 ettari in queste 3 località della DOCG e la cantina a Premaor, che negli anni abbiamo rinnovato e restaurato senza mai perdere la nostra artigianalità e la nostra storia legata alla tradizione della produzione di fini fermi e rifermentati.

Io sono nata e cresciuta in questa realtà insieme ai miei fratelli e fin da piccoli ne siamo stati parte. Pensando di seguire le orme di mio papà, quasi senza accorgermene e in maniera molto spontanea mi sono ritrovata a studiare alla scuola enologica di Conegliano.

Con il passare degli anni il mio coinvolgimento, sia a livello di mansioni che di ruolo, si è evoluto tanto da farmi ritrovare dove non avrei mai immaginato o creduto possibile, però per me è un grande piacere poter rappresentare anni di lavoro intenso, di un lavoro che ha richiesto una presenza costante e anche non pochi sacrifici da parte di tutti e sono orgogliosa di poter vivere questo momento, facendo da portavoce di una famiglia storica del nostro territorio sentendomi parte attiva di questa, consapevole delle sfide che ci aspettano in futuro ma che so che dovranno essere affrontate con la tenacia e l’impegno che hanno contraddistinto la nostra storia.”

Durante la sua esperienza lavorativa, quale aspetto l’ha colpita maggiormente nel cambiamento e nello sviluppo la Denominazione Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG?

Quello che io percepisco sono stati dei forti e veloci cambiamenti in tempi molto stretti. Se immaginassimo una linea del tempo in cui fissiamo la nascita della scuola enologica nel 1876 e l’evidenza del successo degli anni ’80 possiamo osservare 100 anni di evoluzione, che parte da un contesto viticolo complicato, segnato da eventi imprevedibili e tragici come la fillossera, a cui sono seguite le due guerre mondiali e che ha però poi visto una ripresa, una rinascita negli anni ’70.

Un cambiamento che per quanto rapido non è paragonabile con la rivoluzione che possiamo osservare in un tempo estremamente più breve, quello degli ultimi 20 anni che ha visto l’introduzione della tecnologia che ha – fondamentalmente – cambiato il mondo e di conseguenza anche tutto il sistema produttivo, sia la vigna che la cantina.

In più il cambiamento climatico, la tecnica e la meccanizzazione che avanza e l’apertura del mercato a livello globale, però non sono sicura che il progresso vada di pari passo, anzi direi più che “va indrio”.

Anche il passaggio da DOC a DOCG nel 2009 è stato un grande cambiamento, figlio di idee e storie fondamentali per lo sviluppo del territorio. Per quanto mi riguarda, in quanto enologo, l’aspetto che continua a sorprendermi positivamente è la ricerca fatta per ottenere dei vini eleganti, che può sembrare una banalità, in un mondo che pensa che tutto sia guidato dal profitto e dalle vendite, me penso fermamente che ci sia un impegno collettivo da parte di tutti i tecnici per realizzare vini che ricercano la perfezione.”

Se ti è piaciuta questa storia trovi un estratto della video intervista ad Antonella Gregoletto nei canali social del nostro Consorzio di Tutela. Continua a seguirci per scoprire tutti i protagonisti e le protagoniste della rubrica People of Conegliano Valdobbiadene online ogni due venerdì fino a fine Novembre.

 

Guarda qui il reel!