Il Conegliano Valdobbiadene di Philippe Daverio
Un'occasione per salutare un grande maestro, che abbiamo avuto l'onore di ospitare nel nostro territorio
L’anno scorso, durante il Conegliano Valdobbiadene Festival, abbiamo avuto l’onore di ospitare Philippe Daverio per un convegno sul racconto del paesaggio. E proprio a lui, nell’ultimo numero della rivista Visit Conegliano Valdobbiadene, era stato affidato lo spazio “amici del Conegliano Valdobbiadene”, rubrica fissa dedicata agli ospiti più illustri, che amano, vivono o hanno visitato le nostre colline.
Riportiamo qui le sue parole, così come scritte nel Visit Conegliano Valdobbiadene Primavera / Estate 2020:
“Ho sempre creduto che il XXI secolo, per gran parte dell’Italia, sarebbe stato il secolo del grande restauro. Così come abbiamo restaurato in passato i centri urbani, oggi dobbiamo sforzarci di comprendere l’importanza che ha il paesaggio. E restaurarlo, come è avvenuto nelle colline del Conegliano Valdobbiadene, grazie alla viticoltura del Prosecco Superiore DOCG.
Il Superiore è un prodotto eccellente, che negli ultimi anni ha fatto dei passi formidabili, e che ora dalla notorietà deve raggiungere il mito.
Serve quindi una presa di autocoscienza da parte di chi vive qui di possedere un paesaggio che ha già in sé dei grandissimi valori, dalle ville ai fantastici castelli, sino alla memoria epica della prima guerra mondiale.
All’olfatto ed al sapore di un prodotto eccellente come il Prosecco Superiore va quindi aggiunto un immaginario visivo, che parte da un’eredità formidabile e utilizza forti strumenti culturali legati al paesaggio. Per fare questo va creato un forte senso di comunità della gestione pubblica e urbanistica, dove i contadini sono i veri giardinieri del paesaggio. Con un programma di progettazione ed estetizzazione che punti a riscoprire l’armonia. Questo percorso è la prossima frontiera che deve affrontare il territorio del Conegliano Valdobbiadene, per cercare di avvicinarsi al grande mito. Ma i materiali per inventarlo, a partire proprio dal paesaggio che è la miglior pubblicità del vostro prodotto, li avete tutti. Ma non solo, c’è anche una grande eredità storico-culturale che lo legittima, c’è il senso di grazia, c’è l’intelligenza del fare. Serve, ora, che tutto questo percorso vada avanti, perché quell’equilibrio estetico e quel senso dell’armonia che sono le vostre grandi qualità, sono valori inimitabili da comunicare.”