Prosecco.it — Conegliano Valdobbiadene DOCG

Wine Paris: un evento strategico per l’export

Bilancio positivo per la Denominazione alla fiera parigina, per consolidare i mercati internazionali e promuovere il valore del territorio. Il racconto delle aziende partecipanti
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Con quest’anno Wine Paris ha consolidato la sua posizione di evento leader mondiale per vini e liquori con un’affluenza record di 52.622 visitatori, di cui il 45% internazionali da 154 paesi. L’edizione 2025, tenutasi dal 10 al 12 febbraio, ha registrato anche una crescita significativa degli espositori internazionali, con un aumento dell’80% dello spazio espositivo a loro dedicato e la presenza di 54 paesi, ed in particolare anche di quelli italiani, che hanno quasi toccato quota 1000.

Per il Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco l’evento parigino è diventato un appuntamento chiave per consolidare la propria presenza nei mercati internazionali, grazie anche ad un ricco carnet di incontri con giornalisti, operatori internazionali e per la pianificazione delle prossime attività da svolgersi in Polonia, UK, Canada e USA. “È stato un momento fondamentale per rafforzare la presenza del nostro territorio sui mercati internazionali e consolidare le relazioni con i professionisti del settore, ma anche per farci ancor più conoscere dal mercato francese. Si è respirata un’aria di interesse, di ricerca del legame tra vino e terroir, ma anche e soprattutto di fiducia in una Denominazione che continua ad essere fedele ai propri valori”, ha detto Diego Tomasi, Direttore del Consorzio di Tutela.

IL TERRITORIO IN PRIMO PIANO

La Denominazione ha presentato nel suo stand 32 aziende con desk individuale, un banco d’assaggio gestito dalla sommelier Alessia Paulon della delegazione AIS Treviso ed un ricco programma di attività per promuovere il territorio e i suoi vini. Wine Paris si è rivelata un’esperienza decisamente positiva – racconta Alessia –. Il banco d’assaggio, con ben 44 referenze, ha suscitato grande interesse, soprattutto da parte del pubblico francese ed europeo. Molti visitatori desideravano approfondire la conoscenza delle diverse caratteristiche dei territori di provenienza dei vini, scoprendo i paesaggi e il lavoro che si cela dietro ogni bottiglia. Raccontare la “poesia del territorio” ha catturato l’attenzione e la curiosità dei partecipanti, che sono rimasti molto soddisfatti delle degustazioni. La maggioranza del pubblico era francese, con una buona presenza anche di americani e sudamericani. Ho notato un alto livello di competenza, soprattutto tra i buyer, molti dei quali hanno espresso interesse a partecipare a degustazioni guidate online per approfondire ulteriormente la conoscenza dei vini”.

OPPORTUNITÀ INTERNAZIONALI 

L’interesse non si è limitato alla Francia, ma ha coinvolto anche altri mercati importanti. Stefano Gava, direttore generale di Val d’Oca, ha sottolineato le opportunità commerciali generate dalla fiera: “Per Val d’Oca, questa prima esperienza nello stand consortile a Wine Paris è stata molto buona. Abbiamo avuto modo di incontrare diversi buyer, in particolare da Francia, Stati Uniti e Regno Unito. Meno presenti, invece, i mercati asiatici e austriaci, sebbene l’Europa si confermi un target fondamentale per noi. Molti operatori del settore, soprattutto est europei, sembrano preferire ancora il Prowein a Wine Paris. La presenza del Consorzio è stata comunque un valore aggiunto”.

TRASMETTERE LE DIFFERENZE 

Anche l’organizzazione e l’affluenza hanno contribuito al successo della manifestazione, come evidenziato da Niccolò Toffaloni, export manager di Duca di Dolle: “Come prima esperienza a Wine Paris è stata decisamente positiva. L’organizzazione impeccabile ha facilitato la gestione degli appuntamenti, ottimizzata anche grazie alla piattaforma digitale. Un aspetto fondamentale è stato il grande afflusso di pubblico, con una forte presenza francese, che conferma l’importanza strategica di questa fiera. La maggior parte dei contatti interessanti arrivava da Francia e Inghilterra, meno marcata invece la presenza americana. Il riscontro generale, comunque, è stato incoraggiante, con un discreto movimento e feedback positivi, che dimostra come Parigi funzioni bene come hub internazionale. Lo stand consortile condiviso, infine, riveste molta importanza anche nel comunicare all’estero la differenza tra Prosecco DOC e DOCG, educando sul valore del nostro territorio”.

UN TRAMPOLINO PER I MERCATI EMERGENTI

Positiva, infine, anche la visione di Umberto Cosmo, titolare di Bellenda alla seconda presenza al Wine Paris: “La nostra esperienza è stata decisamente positiva, persino migliore rispetto all’anno scorso. La fiera è cresciuta molto, superando anche il ProWein, e si sta rivelando più centrale per raggiungere la clientela europea che ci interessa, grazie anche alla sempre più numerosa presenza di aziende francesi e italiane, ovvero quelle che oggi contano di più a livello mondiale. A Wine Paris abbiamo ricevuto visite programmate da buyer americani e dall’Est Europa, dove ci sono molti mercati emergenti interessanti come Ucraina, Polonia e Serbia, in cui è cruciale arrivare prima degli altri. Credo rimanga comunque fondamentale presentarci sempre uniti come Denominazione per dare valore al nostro territorio, come abbiamo fatto qui”.