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Tutti i dati di un successo Superiore

Una sintesi del Rapporto annuale 2019 del Centro Studi del Distretto Conegliano e Valdobbiadene
rapporto fine anno 2019

Di Eugenio Pomarici

Il Rapporto annuale 2019 del Centro Studi del Distretto del Conegliano Valdobbiadene, a 50 anni dalla riconoscimento della Denominazione di Origine ai vini di Conegliano e Valdobbiadene e nell’anno nel quale le colline dove si producono questi vini diventano Patrimonio Mondiale dell’Umanità, fa il punto sulla situazione strutturale, sulla prestazione produttiva, sull’impegno per la sostenibilità e sull’attrattività enoturistica delle imprese appartenenti alla Denominazione di Origine Controllata e Garantita Conegliano Valdobbiadene – Prosecco. Il rapporto documenta pertanto il successo di una vasta comunità di produttori, impegnata a valorizzare un prodotto di grande finezza e capace di esprimere una varietà di espressioni sensoriali rappresentativa della ricchezza dei contesti pedoclimatici del territorio.

 

LA PRODUZIONE: MENO VOLUMI, PIÙ VALORE

Il 2018 ha visto l’immissione nel mercato del vino la produzione proveniente da una vendemmia, quella del 2017, particolarmente scarsa. Questo ha avuto un riflesso anche sull’offerta del vino della Denominazione Conegliano Valdobbiadene Prosecco la cui produzione, per la prima volta dopo una crescita sostanzialmente ininterrotta dal suo riconoscimento, mostra una contrazione, sia pur leggera, vicina all’1%. Tuttavia, per effetto di un’ulteriore diminuzione della quota di vino destinato alle tipologie fermo e frizzante, l’offerta dello spumante Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore risulta però sostanzialmente inalterata rispetto al 2017.

Ben diversa risulta però la dinamica del valore della produzione dei vini della Denominazione, in netta crescita anche nel 2018 (rispetto al 2017, +3,2% per il complesso della Denominazione e +3,4% per lo Spumante Docg). Si registra dunque per il sesto anno consecutivo un tasso di crescita del valore più elevato di quello della quantità, cui contribuisce anche la crescita dell’incidenza sulla produzione complessiva delle tipologie di più elevato valore unitario.

La sostanziale stabilità dei volumi di vino disponibili, a fronte di una domanda nazionale e internazionale di spumanti che risulta ancora in crescita, ha determinato un processo di riallocazione della produzione di Spumante Docg finalizzato a privilegiare le destinazioni più remunerative. L’esito di questo processo è stata la vendita in Italia di 57 milioni di bottiglie e all’estero di 33 milioni a seguito di un aumento delle vendite in Italia del 6% e una diminuzione delle spedizioni all’estero del 9%, che interrompe una crescita che durava dal 2008; i valori unitari delle vendite risultano tuttavia in crescita sia sul mercato nazionale che all’estero, rivelando il buon esito delle scelte effettuate nella selezione delle destinazioni in una situazione di relativo razionamento dell’offerta.

 

IL SISTEMA PRODUTTIVO E LE RISORSE UMANE

La produzione della Denominazione è realizzata da un sistema produttivo complesso, dove operano sinergicamente aziende integrate (che realizzano in proprio la produzione dell’uva, la vinificazione e la spumantizzazione) e imprese che spumantizzano vini fermi forniti da terzi o vinificano uve acquistate presso aziende specializzate nella coltivazione dell’uva.

Le aziende che procedono alla spumantizzazione e l’imbottigliamento (imprese spumantistiche) risultano essersi stabilizzate come numero intorno alle 180 unità (182 nel 2018) ma la loro dotazione tecnica e di personale è ancora in crescita. Nel 2018 risulta accresciuta la capacità complessiva dei vasi vinari e quelle delle autoclavi. Così come sono cresciuti sia gli addetti con ruoli tecnici in vigneto e in cantina, sia il personale che, con diversa responsabilità, presidia le funzioni amministrative e commerciali, con un’importante presenza di giovani e donne.

 

LO SPUMANTE DOCG NEL MERCATO ITALIANO

L’aumento della produzione di Spumante Docg destinata nel 2018 al mercato nazionale ha avvantaggiato in termini di volume tutti i canali commerciali, con l’eccezione del commercio elettronico che si qualifica come canale specializzato nei prodotti di maggiore prezzo.

In termini di quote i due canali principali di sbocco sono il canale tradizionale (Ho.Re.Ca. ed enoteche), primo in valore, e le Centrali di acquisto che forniscono le catene della Grande Distribuzione, prima in volume, che veicolano più dei due terzi della produzione, con il canale tradizionale che accentua la propria vocazione verso i prodotti di maggiore valore unitario.

Di interesse è la crescita della vendita diretta in azienda che, essendo associata all’espansione dell’attività enoturistica, oltre a positive ricadute immediate sul reddito delle imprese porta con sé effetti positivi in termini di notorietà del territorio. L’analisi della distribuzione delle vendite per fascia di prezzo evidenzia peraltro una interessante polarizzazione delle vendite nelle fasce più alte e in quelle medie, con riduzione di quelle basse e medio-alte, facendo presupporre l’esistenza di due clientele distinte: i compratori locali di prodotti convenienti e gli enoturisti interessati ai prodotti di maggiore pregio. Risulta ancora in contrazione, invece, il ruolo dei grossisti che sembra avere un carattere strutturale.

 

LO SPUMANTE DOCG NEI MERCATI ESTERI

La riduzione della produzione di Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore complessivamente destinata ai mercati esteri nel 2018 non si è trasferita nella stessa misura sulle spedizioni verso i singoli mercati. I Paesi che hanno visto una riduzione delle spedizioni sono per lo più i mercati consolidati (storici e strategici), ossia quelli nei quali la presenza del prodotto in quantità importanti ha ormai una sua storicità; da questi mercati sono stati verosimilmente ritirati i contingenti di prodotto collocati a condizioni meno remunerative, senza tuttavia compromettere il presidio del mercato. In Benelux, Russia e nei Paesi Adriatico-Danubiani, tuttavia, le imprese hanno continuato ad alimentare il trend di crescita che ha caratterizzato il recente passato, in Canada e Francia sono state mantenute le posizioni già acquisite.

I nuovi mercati di esportazione del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore, ossia quelli verso i quali le esportazioni si sono sviluppate in tempi più recenti e che tuttora ricevono singolarmente volumi relativamente ridotti, hanno visto, nel loro insieme, crescere valore (+17%), volume (+15%) e prezzo medio nel 2018 rispetto al 2017. In questi mercati le imprese, alla ricerca di diversificazione, maggiori remunerazioni e potenziali di crescita, hanno dato continuità ai processi di penetrazione. In diversi di questi mercati le variazioni positive sono state a doppia cifra. È interessante segnalare, data l’importanza dei mercati in questione, la performance in Cina e Hong Kong, dove nel 2018 le importazioni di Spumante Docg sono cresciute del 30% in valore e del 25% in volume. Di rilevo tuttavia, in un’ottica di diversificazione degli sbocchi, anche la performance nei Paese asiatici minori, in quelli africani, dove le importazioni sono più che raddoppiate, e in America Latina (Brasile escluso) dove le importazioni in valore sono cresciute del 23% e in volume del 17%.

Il 2018 ha fatto registrare anche una crescita su base annua dell’offerta di tutte e tre le tipologie di prezzo più elevato della Denominazione. In volume, l’offerta del Cartizze è cresciuta del 2,7%, quella del Rive del 25% e quella dello Spumante Biologico del 17%. Le variazioni in valore sono state anche maggiori e hanno determinato degli aumenti dei prezzi medi. Notevole è la performance del Rive sui mercati esteri in quanto le esportazioni sono cresciute del 30%.

Il presidio o l’espansione dei mercati nazionali ed esteri si è basato su un continuo affinamento delle strategie e azioni di marketing, sostenuto da un sempre crescente impiego di risorse umane dedicate a investimenti in attività di promozione, che sempre più tendono a valorizzare le opportunità delle nuove tecnologie e dei social media, e che per quanto riguarda l’estero si avvantaggiano dei programmi finanziati dalla OCM.

 

LA SOSTENIBILITÀ

Il 2018 si caratterizza anche come un anno di prosecuzione e rafforzamento delle azioni per il raggiungimento di sempre più elevati standard di sostenibilità sociale e ambientale. In primo luogo si rileva che l’85% della produzione di Spumante Docg avviene utilizzando uva prodotta nel rispetto del Protocollo Viticolo promosso dal Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene. Oltre a ciò risultano in crescita il numero di certificazioni a garanzia della tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, della sicurezza dei prodotti, l’utilizzazione di attrezzature che minimizzano la dispersione degli antiparassitari nell’ambiente, l’uso di energie rinnovabili e il riuso e riciclo dei materiali, le attività di ripristino e custodia del paesaggio.

 

LA CRESCITA DELL’ENOTURISMO

Il 2018, infine, si caratterizza anche per un’ulteriore espansione dell’attività enoturistica. Nel 2018 si è superata la soglia dei 400 mila visitatori, con un incremento del 3% rispetto al 2017, contribuendo alla crescita della vendita diretta in azienda. Prosegue dunque il trend positivo che rispetto al 2010 fa registrare una crescita del 45% del numero dei visitatori e della loro spesa individuale, grazie ad una spesa complessiva più che raddoppiata. Questo è il risultato di un crescente impegno delle aziende della Denominazione verso questo tipo di attività che con il riconoscimento Unesco potrà generare ancora maggiori benefici diretti e indiretti, in termini di reputazione della Denominazione e delle sue aziende.

 

LE PROSPETTIVE

Dall’analisi complessiva dei dati rilevati per l’anno 2018 emerge un quadro della Denominazione Conegliano Valdobbiadene Prosecco positivo nel quali sono presenti tutti gli elementi che possono proiettare con successo la Denominazione in un mercato futuro nel quale ci sarà più spazio e attenzione per prodotti di pregio con un autentico legame con l’ambiente umano e fisico del luogo di produzione. In un contesto caratterizzato dal raggiungimento dei limiti fisici delle possibilità di produzione in termini di volume, sebbene di crescente competizione, le case spumantistiche potranno certamente accrescere il valore complessivo creato dalla produzione. Questo grazie ai loro terroir straordinari e ai già rilevanti investimenti in attrezzature e persone che sono stati essenziali per i progressi delle tecniche produttive, dei processi di marketing e della sostenibilità, che hanno caratterizzato gli anni passati e che sono solida base per quelli che saranno necessari per proseguire i percorsi avviati. Un ruolo importante nella prosecuzione dei percorsi di crescita del valore dell’offerta della Denominazione potrà essere certamente giocato dalla tipologia Rive, le cui possibilità di espansione sono significative; nell’acquisto dei vini di prezzo maggiore, infatti, l’associazione del prodotto con aree di produzione ristrette e caratterizzate è un elemento ricercato, cui deve corrispondere, ovviamente, un pregio intrinseco adeguato, che la tipologia può ben garantire. Da una crescita dell’offerta della tipologia Rive si avvantaggerebbe anche l’enoturismo, con importanti benefici sia in termini di crescita delle vendite di vini con alto valore unitario direttamente presso le aziende sia di potenziamento dell’azione promozionale che i visitatori soddisfatti delle cantine svolgono quali testimoni dei valori della Denominazione.

 

L’edizione 2019 del Rapporto annuale è scaricabile QUI.

[Articolo originariamente pubblicato all’interno rivista Conegliano Valdobbiadene magazine / dicembre 2019. L’intero numero è disponibile qui]