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Storie  

Turismo 2024: una stagione estiva da incorniciare

Dati positivi per l’ultima stagione enoturistica del Conegliano Valdobbiadene, con un +15% di visitatori in più. Il punto degli operatori dell’accoglienza
Enoturismo

Una salita seguita da una leggera discesa e poi una salita più ripida della precedente. L’andamento turistico degli ultimi anni del turismo nelle colline del Conegliano Valdobbiadene lo si può tranquillamente immaginare come un percorso di un cicloturista sulle stesse colline. Ed il fatto che il cicloturismo sia una delle attrattive più forti del territorio, dà ancora maggior concretezza a questa similitudine: il primo boom dopo il riconoscimento UNESCO del 2019, seguito dal calo obbligato durante il periodo della pandemia (ma comunque con dati ben superiori rispetto alle altre destinazioni turistiche venete) e con una risalita importante negli ultimi due anni, sorpassando il dato già positivo del 2009.

La conferma arriva anche dai dati forniti dall’Associazione per il patrimonio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, che hanno evidenziato come la stagione turistica estiva 2024 abbia registrato un importante incremento, con un aumento del 15% delle presenze rispetto al 2023. Un successo ancora più marcato se confrontato rispetto al 2019, l’anno in cui il territorio è stato inserito nel patrimonio UNESCO, con un balzo del 20,6%. Picchi notevoli si sono avuto nei mesi di gennaio, febbraio e marzo, rispettivamente con +23%, +18,4% e +39,6% nelle presenze turistiche, a conferma di una destagionalizzazione sempre più marcata.

Per approfondire questi numeri e capire meglio il “fenomeno turistico” nelle colline del Conegliano Valdobbiadene, abbiamo scelto di sentire la voce di chi si occupa, a diverso titolo, dell’ospitalità nel territorio: le cantine per l’enoturismo, i ristoranti per la gastronomia, gli albergatori per gli alloggi e gli accompagnatori turistici.

La Farra – Innocente Nardi

Partiamo proprio dalle cantine, con Innocente Nardi, titolare della cantina La Farra di Farra di Soligo: “Siamo una realtà a gestione familiare e, per noi, l’enoturismo si articola in due aspetti principali: il turista che visita la cantina per degustare e acquistare vino e le attività esperienziali che abbiamo sviluppato dal 2023 presso il nostro casolare in collina, con l’obiettivo di far conoscere non solo il nostro vino ma anche la cultura del territorio e trasmetta l’identità della comunità. Quest’anno l’attività enoturistica è sicuramente cresciuta, soprattutto con un pubblico straniero, principalmente tedesco, austriaco e dell’Europa dell’Est, con un incremento sia nelle presenze che nelle vendite anche rispetto al 2019. I turisti apprezzano la qualità e la genuinità e credo che offrire esperienze esclusive e curate, farli vivere in modo autentico il territorio come cerchiamo di fare anche noi nel nostro belvedere, sia fondamentale anche per valorizzare la forza della nostra comunità. Rimane ancora molto da fare, ma credo che oggi ci sia sicuramente un movimento positivo che mira a migliorare la qualità dell’accoglienza”.

Happy Family Bicycling – Sebastien Bellet Grava

“L’ultima stagione estiva è andata molto bene – conferma anche Sebastien Bellet Grava, ideatore insieme alla moglie Alberta del progetto “Happy family Biocycling” e accompagnatore turistico certificato delle colline del Conegliano Valdobbiadene Prosecco e delle Dolomiti, con base a Revine – grazie anche alla collaborazione con strutture ricettive e tour operator oltre che al passaparola. Il mio pubblico è quasi esclusivamente straniero, soprattutto statunitense, il cui livello di conoscenza del territorio non è molto alto, per cui la sfida è quella di far loro scoprire cosa si nasconde dietro al mondo del Prosecco Superiore. Abbiamo la fortuna di vivere in un territorio ricco di cultura, paesaggio, cibo e vino, con una storia profonda e molti turisti non conoscono queste meraviglie. Per migliorare l’ospitalità del territorio, credo si debba puntare su un turismo di qualità, anche se gli effetti saranno lenti. Bisogna investire a lungo termine e curare ogni dettaglio dell’accoglienza, che si tratti di un caffè, un bicchiere di vino o un piatto tipico. Il nostro obiettivo dovrebbe essere far crescere il territorio in modo completo, migliorando la qualità della ricettività turistica”.

Antica Osteria Guizza – Sandro Adorni

Molto positiva la stagione anche per il reparto ristorativo, come racconta Sandro Adorni, titolare dell’Osteria Antica Guizza di Conegliano: “Il 2024 ha registrato ottime presenze per noi, con un incremento del 30% in alcuni mesi. La clientela è divisa tra italiani e stranieri, è per la prima volta anche provenienti da paesi lontani come Singapore e Venezuela. Il territorio del Conegliano Valdobbiadene ha certamente ancora grandi potenzialità, ma un miglioramento dei trasporti sarebbe necessario per favorire il turismo. C’è un crescente interesse per esperienze legate al paesaggio e alla gastronomia, con solo il 20% dei visitatori che viene esclusivamente per il vino. Tuttavia, manca consapevolezza sul potenziale del territorio, che potrebbe crescere ulteriormente se gestito in modo coordinato. La zona offre prodotti di alta qualità ed è un ormai un centro importante del cicloturismo, che tra l’altro si trova nella provincia trevigiana, recentemente eletta proprio come capitale mondiale del ciclismo. E questi sono certamente aspetti che vanno valorizzati”.

Renate Huber – Relais D’Arfanta

Risposte positive arrivano anche dal settore alberghiero, come spiega Renate Huber, responsabile marketing del Relais d’Arfanta: “La zona sta crescendo ogni anno, anche grazie al riconoscimento UNESCO, e il movimento turistico continua a espandersi. I nostri ospiti provengono principalmente dall’Europa, in particolare da Germania, Svizzera, Austria, Belgio e Finlandia. La maggior parte partecipa a degustazioni di vino e tour in bicicletta, e prevalentemente si tratta di coppie, non di famiglie. Tuttavia, nell’ultima stagione estiva ho notato un leggero calo, ma probabilmente a causa della concomitanza con le Olimpiadi e dei Campionati Europei di Calcio, mentre il turismo tedesco ha un po’ sofferto della crisi economica. Il territorio si presenta bene, ma c’è ancora molto da fare per migliorare il turismo. Servirebbe una comunicazione e una promozione più efficace verso l’estero, così come una migliore segnaletica per i sentieri, che andrebbero promossi di più”.