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Tecnologia e sostenibilità a Vite in Campo – Eroica 2024

Sabato 26 Ottobre a Col San Martino si è svolto l’evento per la salvaguardia della viticoltura in pendenza
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Bellissime ma fragilissime. Le colline di Conegliano Valdobbiadene, da 5 anni Patrimonio UNESCO, ma soprattutto la loro viticoltura eroica, sono sotto continua osservazione, a causa della spada di Damocle del cambiamento climatico che sta complicando e stravolgendo, ogni anno con sempre maggior forza, sia il lavoro dei viticoltori in vigna che il delicato equilibrio del territorio. Che va affrontata con scelte politiche puntuali ma soprattutto con l’innovazione, dall’uso dei droni a quello degli esoscheletri, perfezionando la mappatura del territorio con gli strumenti tecnologici più moderni per prevenire e arginare i problemi di dissesto idrogeologico. 

L’occasione di fare il punto della situazione, mettendo insieme istituzioni, consorzi ed esperti, ma soprattutto di individuare soluzioni è stato il convegno “Rive a rischio: innovazione, sostenibilità e politiche per preservare il patrimonio del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore”, tenuto ieri a Col San Martino nell’ambito di “Vite in campo – Eroica”, la tradizionale fiera dedicata alle macchine agricole organizzata da Condifesa TVB insieme al Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco

L’INNOVAZIONE 

“Oggi va in campo l’innovazione – ha detto il presidente di Condifesa, Valerio Nadal – con l’obiettivo di dare una mano all’agricoltore, specialmente a chi vendemmia in pendenza, per gestire meglio la fatica, utilizzando tutta la tecnologia per fare in modo che abbia un supporto di aiuto fisico”. Nadal ha presentato uno speciale esoscheletro, un dispositivo meccanico da indossare sulle spalle con una barra in carbonio per mantenere la schiena con la postura corretta e due box laterali che permettono di togliere la fatica alle braccia. Ma il vero problema è legato al cambiamento climatico, come ha spiegato il presidente del Consorzio di Tutela, Franco Adami: “Il successo delle colline nasce da chi ha creduto nelle potenzialità del territorio, creando un vino apprezzato a livello mondiale. Tuttavia, eventi climatici estremi, tra piogge torrenziali ed estati siccitose, mettono a rischio queste colline ripide, causando gravi danni e rendendo complessa la gestione economica e paesaggistica”. Un esempio concreto lo ha portato Diego Tomasi, direttore del Consorzio di Tutela, illustrando l’andamento meteorologico degli ultimi anni. “L’annata 2024 è stata significativa: da aprile a giugno piogge abbondanti e senza precedenti hanno segnato il territorio, seguite da un periodo di siccità che ha quasi causato stress idrico. Questo schema potrebbe rappresentare il futuro climatico della regione. In particolare, aprile e maggio registrano piogge sempre più intense, con eventi superiori ai 50 mm di frequenza, triplicata rispetto al passato. La zona, composta da suoli di origine sedimentaria con qualità diverse, è quindi esposta a rischi variabili, con alcune aree più vulnerabili”. 

LE SOLUZIONI

Una situazione che non potrà essere arginata, ma si possono trovare soluzioni legate alla prevenzione e alla manutenzione. “L’agricoltura eroica – ha detto Paolo Tarolli del Dipartimento di Territorio, Ambiente, Agricoltura e Foreste dell’Università di Padova – è la più esposta e fragile in assoluto a scenari estremi. Diventa essenziale la manutenzione e la gestione dell’acqua. Grazie a rilievi da drone e laser scanner si può ottenere una mappa topografica accurata e ad alta risoluzione del territorio per la risistemazione delle frane, individuare le zone instabili e progettare sistemi di regimazione dell’acqua, invasi e microinvasi”.