Prosecco.it — Conegliano Valdobbiadene DOCG

Su due ruote nel cuore del Superiore

Equilibrio, natura, fatica, in un moto perpetuo e circolare che lega la tecnologia al ritmo delle stagioni: questa è la bicicletta, questa è la terra del Prosecco Superiore
ciclismo conegliano valdobbiadene_4

Già al primo sguardo, immersi nella bellezza del Conegliano Valdobbiadene, è facile capire quanto questo territorio, tutto curve e saliscendi fra colline vitate, sia eccezionalmente adatto alla pratica del ciclismo. Certo non al ciclismo costante di pianura, e magari neanche all’eccesso di fatica dei passi Dolomitici. Le sue strade, piuttosto, offrono un distillato di tutto quello che il ciclista ed il cicloturista affamati di bellezza possano desiderare. Ecco allora un itinerario ad anello che tocca i luoghi più affascinanti dell’area storica del Prosecco Superiore, consigliato soprattutto agli appassionati di mountain bike ma vista la sua semplicità, con metà tratti in asfalto e metà in sterrato, alla portata anche del cicloturista.

Il nostro tour parte da Miane costeggiando il margine nord della zona di produzione del Prosecco Superiore Docg. Il percorso parte in discesa da piazza 2 Giugno, seguendo la via Roma in direzione Vittorio Veneto. Dopo neanche un chilometro svoltiamo a destra per una breve salita pavimentata in cemento che ci regala un assaggio dei colli in località Fratta verso Follina, assecondando la naturale inclinazione della Valsana. In meno di cinque minuti entriamo nel centro abitato di Follina, dove percorriamo via Caldela Bassa e via Scolastica, sfiorando ed ammirando la magnifica Abbazia del XII secolo, proseguendo poi lungo un tratto ciclabile verso il centro di Valmareno, all’ombra di un’altra meraviglia architettonica, Castelbrando, maniero erto a guardia della vallata e del borgo di Cison di Valmarino. Attraversato il centro di Cison percorriamo un breve tratto di strada sterrata seguendo la Via dell’Acqua ed affrontiamo la seconda timida salita per ammirare dall’alto il borgo appena attraversato.

Continuiamo sulla vecchia strada per Vittorio Veneto, immersi nella natura dei boschi e dei vigneti finché non raggiungiamo il borgo di Mura, dove, attraversando la strada provinciale n° 4, ci immettiamo nella pista ciclabile che ci condurrà fino a Tarzo, tutto d’un fiato, con leggeri saliscendi e la possibilità di contemplare l’ampia conca che stiamo attraversando ed i due laghi di origine glaciale che giacciono nel mezzo. Attraversare la Valsana significa destreggiarsi lungo un percorso piuttosto dolce, finora non abbiamo incontrato particolari difficoltà tecniche o salite particolarmente impegnative: è il momento di salire un po’. Entriamo dunque nel centro abitato di Tarzo dopo una salita di circa un chilometro e appena prima della Chiesa Parrocchiale svoltiamo a destra attraverso le Rive di San Pietro, svoltiamo quindi a sinistra dopo duecento metri e subito a destra sulla strada provinciale 635, che seguiamo per circa un chilometro fino a svoltare sulla destra seguendo le indicazioni per Arfanta.

È qui che entriamo nel cuore delle colline del Prosecco Superiore, ed affrontiamo la parte impegnativa del nostro percorso; per capire a fondo la natura di questo territorio dobbiamo assaggiare almeno un po’ di pendenza e dunque la salita. Proseguiamo dritti sulle rampe di cemento che ci conducono verso il cuore delle colline di Rolle e Arfanta, attraversiamo la località Mondragon per poi scendere dolcemente attraverso boschi e vigneti verso un gioiello nascosto negli anfratti di queste colline: il Molinetto della Croda. Raggiunto l’incrocio in località Caneve de Ronch svoltiamo a destra verso Rolle, splendido borgo dall’incantevole panorama. Forse è proprio questo il luogo che ci mostra quanto queste colline siano uniche ed incantevoli, modellate dal lavoro secolare di abili mani contadine.

Proseguiamo il nostro tour con filari tortuosi abbarbicati sui pendii che si riflettono nei nostri occhi, seguendo la strada provinciale 152 in via Pian di Guarda verso Farrò. Una volta raggiunto il centro abitato di Farrò svoltiamo a destra ed affianchiamo la chiesa percorrendo la vecchia via d’accesso al paese, affrontando una ripida ma sicura discesa fino alla strada provinciale 4 in via Ligonto. All’incrocio svoltiamo a destra e percorriamo un breve tratto di pista ciclabile per poi svoltare a sinistra verso Premaor. Dopo poche centinaia di metri raggiungiamo il centro di Premaor e, tenendo la destra, percorriamo via Colzanin per poi svoltare a sinistra sull’ultima ripida salita in cemento che ci porta in località Tenade

Chiudiamo in bellezza la nostra pedalata, seguendo il tortuoso sterrato attraverso le magnifiche “rive” di Miane, splendido esempio di agricoltura eroica, verticale ed appassionata, costellata di “casere” edificate a secco, ricordo di un’epoca passata, segno indelebile di una passione infinita che ancora oggi riempie l’aria limpida di queste magnifiche colline. Dopo una breve discesa in cemento svoltiamo a destra su via Verdi verso Miane e raggiungiamo in un paio di minuti il punto di partenza, certi di voler tornare su queste strade, certi di aver scoperto solo la millesima parte della bellezza che ci circonda.

Difficoltà: semplice
Lunghezza: 33 km
Dislivello totale: 440 m
Durata: 3 h
Asfalto: 50%
Sterrato: 50%

[Articolo originariamente pubblicato sulla rivista Visit Conegliano Valdobbiadene Primavera Estate 2017. L’intero numero è disponibile qui]

Testo di Davide Conte
Foto di Fabio Francescon