Nel lungo cammino del vino italiano c’è una realtà che ha saputo sempre leggere con grande anticipo i cambiamenti epocali e guardare con coraggio al futuro, anticipando le evoluzioni del gusto in Italia e nel mondo. L’ha fatto nel 1935 quando il Conte Gaetano Marzotto diede avvio a un polo agricolo e industriale oltre che ad una nuova realtà urbana, Villanova di Fossalta di Portogruaro. L’ha fatto oltre settant’anni fa, nel 1952 – dieci anni prima dell’avvio del Consorzio di Tutela e diciassette anni in anticipo sul primo Disciplinare della Denominazione Prosecco – intuendo il potenziale della spumantizzazione della Glera e del suo territorio d’elezione, le colline di Conegliano-Valdobbiadene, avviando la propria produzione di Prosecco Superiore. Nel 2011, momento di esplosione del fenomeno Prosecco, Santa Margherita intuisce che si impone la necessità di focalizzarsi ancora di più sul prodotto e di valorizzare le tante anime di questo vino che corre il rischio, altrimenti, di venire banalizzato. Nasce così la Tenuta di Refrontolo, nel cuore della DOCG Conegliano-Valdobbiadene, una delle 43 “Rive”. Il brand Santa Margherita fin dal primo giorno ha avviato una conduzione sostenibile dei vigneti, proprio qui nelle colline del Conegliano-Valdobbiadene dove farlo comporta più sforzi, più tempo, pratiche eroiche ed un attento impiego della tecnologia volto a preservare la bontà e unicità del raccolto. Un approccio coerente e trasparente che si è concretizzato nella certificazione biologica che contraddistingue la produzione della Tenuta si Refrontolo dal 2022.