Scelta del sistema (efficiente) di irrigazione
Vantaggi e svantaggi sulla scelta di sistemi efficienti di irrigazione, quali l’ala gocciolante sospesa o appoggiata al suolo e la subirrigazione
A cura di Uva Sapiens
Il cambiamento climatico in questi ultimi anni ha generato un aumento medio delle temperature. L’incostanza delle precipitazioni piovose, intesa come il verificarsi di lunghi periodi di siccità che si alternano a violenti acquazzoni, determina la perdita di efficienza delle piogge e costringe a rivedere il concetto stesso di uso dell’acqua. Il MIPAAF, con la circolare datata 19 aprile 2013, indica l’irrigazione di soccorso come un intervento finalizzato a superare la fase di stress idrico delle piante, distinguendola dal concetto di forzatura e configurandola dunque a tutti gli effetti come tecnica di salvaguardia per le produzioni DO e IG, anche qualora non fosse prevista nei disciplinari. Si deve inoltre considerare che il consumatore ha cambiato i propri gusti, favorendo sempre di più i vini meno alcolici e più freschi.
Va da sé che nella viticoltura contemporanea l’acqua in vigneto risulta essere una risorsa sempre più importante per sopperire alle elevate evapotraspirazioni estive, che possono essere responsabili di riduzioni quantitative e qualitative delle produzioni enologiche.
Importante fattore agronomico da considerare è quello legato alle forme di allevamento e all’orientamento dei filari; queste due componenti giocano un ruolo chiave per i consumi idrici della vite. È risaputo che sistemi di allevamento molto espansi consumano più acqua rispetto ad altri più contenuti, inoltre filari disposti Nord-Sud consumano meno acqua rispetto a quelli Est-Ovest in quanto, questi ultimi, risultano illuminati dalla radiazione solare per tutto il giorno.
In generale la quantità di acqua disponibile, dipende anche da:
- tessitura del terreno;
- volume esplorato dalle radici;
- capacità della pianta di usare l’acqua;
- gestione del terreno.
Sottoporre la pianta ad un lieve stress idrico può migliorare la qualità delle uve, questo purché ci sia un’attenta osservazione da parte del viticoltore dello stato della vegetazione, dato che lo stress idrico in determinate fasi fenologiche può arrecare un danno produttivo. In linea generale si può dire che nel periodo a cavallo della fioritura, a partire da due settimane prima fino a circa un mese dopo, è importante che la pianta sia correttamente idratata; a partire dall’invaiatura la vite acquisisce, invece, una maggiore tolleranza allo stress idrico. Si deve aggiungere poi che le varietà possono reagire diversamente alla mancanza di acqua: alcune preservano la parete fogliare chiudendo gli stomi e rallentando la maturazione del grappolo, altre sacrificano le foglie basali facendole seccare cercando di portare avanti la maturazione.
In linea generale possiamo dire che è importante che la vite veda soddisfatto il proprio fabbisogno idrico per una percentuale variabile tra il 40 e il 70%; superare questi valori può determinare uno spreco della risorsa idrica e determinare anche un decadimento qualitativo.
Appare chiaro, a questo punto, perché sistemi di irrigazione come quello a scorrimento o soprachioma siano spesso stati sostituiti da sistemi più efficienti, quali la microirrigazione e la sub irrigazione; questo non solo per la citata peggiore efficienza idrica (50-60% contro l’80/90%), ma anche per ragioni pratiche legate alla “trattorabilità” dei vigneti e alla maggiore pressione delle crittogame a seguito degli interventi irrigui.
Le due tipologie di impianto più efficienti – ala gocciolante sospesa o appoggiata al suolo e subirrigazione – presentano vantaggi e svantaggi.
Costi di realizzazione
Il costo di un impianto irriguo dipende da diverse variabili, prima fra tutte le dimensioni dello stesso (più grande è l’impianto e minori saranno i costi unitari). È simile sia che si tratti di ala gocciolante sospesa o appoggiata al suolo sia di un impianto di subirrigazione. I costi per lo scavo e l’interramento del tubo necessari per quest’ultimo sono, infatti, paragonabili a quelli di posa e montaggio delle canalette fuori terra.
Ovviamente si deve considerare la necessità di costruzione di un pozzo qualora esso non sia già presente; il suo costo è estremamente variabile sulla base delle caratteristiche specifiche del sito, a titolo puramente indicativo e generico possiamo considerare una spesa tra i 30.000 e i 40.000 euro. Se, invece, la fonte di approvvigionamento idrico viene da un consorzio irriguo sarà ovviamente necessario pagare una quota annuale.
Il vantaggio del pozzo “privato” consiste nel non dover sottostare a dei turni irrigui, esso però comporta le sopra indicate spese di costruzione e manutenzione dello stesso.
L’investimento generale per la creazione di un impianto irriguo può attestarsi fra gli 8 ed i 10.000 euro ad ettaro, comprendenti:
- il materiale (tubi, raccordi, valvole, ale gocciolanti, ecc.);
- la posa.
I costi sopra menzionati non comprendono quelli relativi alle pompe (per alcuni appezzamenti particolarmente pendenti e grandi può essere necessaria anche una pompa di rilancio) collegate al sistema di filtrazione dell’acqua.
Il costo delle pompe è ovviamente condizionato dalla dimensione delle stesse e può ammontare a circa 1.500 euro per pompe di piccole dimensioni finanche a 8.000 euro per quelle grandi che governano superficie elevate (ad esempio 30 ha).
Maggiore è la superficie che si va ad irrigare, minore saranno i costi di ammortamento dell’impianto.
In conclusione, ricordiamo che esiste anche una spesa legata al consumo di energia elettrica necessaria per il funzionamento dell’impianto di irrigazione, il quale è ovviamente correlato alla potenza delle pompe dell’impianto e in ultima analisi della superficie che esse devono servire.
Sistemi di supporto alle decisioni
Una volta realizzato l’impianto il viticoltore dovrà decidere quando e quanto irrigare nelle condizioni specifiche di ciascuna annata; per rendere gli interventi irrigui più efficienti e mirati da tempo sono disponibili Sistemi di Supporto alle Decisioni (DSS).
Le piattaforme dove trovare tali sistemi sono diverse – come ad esempio Vintel (vintel.itkweb.fr) e Horta (horta-srl.it) – tutte comunque richiedono l’inserimento di specifici parametri e forniscono informazioni grazie appositi algoritmi che supportano il viticoltore nelle sue decisioni inerenti all’irrigazione. Possiamo raggruppare i principali parametri su cui si basano questi sistemi in tre principali gruppi:
- parametri del vigneto: la posizione geografica, la varietà, la superficie, l’età e il sesto d’impianto, l’orientamento dei filari; sistema di allevamento, caratteristiche della chioma, (altezza, larghezza, densità), produzione prevista, ecc.;
- parametri del suolo: tessitura, sostanza organica, profondità delle radici e della falda se presente, ecc.;
- parametri dell’impianto: portata e distanza dei gocciolatori, ecc.
Il sistema integra tali informazioni di base con i dati metereologici del sito e delle irrigazioni eseguite, per fornire una stima sullo stato idrico del vigneto e in ultima analisi sulla necessità di intervenire con ulteriori irrigazioni. Si deve ricordare, inoltre, che spesso questi sistemi offrono anche un sistema integrato di previsioni meteo.
Alcuni sistemi di supporto utilizzano anche i dati provenienti da sensori inseriti nel suolo per avere una misura diretta dello stato idrico dello stesso.