La mostra Prosecco & Superiore Ai Carraresi, aperta fino al prossimo 1 maggio presso la prestigiosa sede espositiva di Treviso e dedicata al protagonista indiscusso della viticoltura trevigiana ormai noto in tutto il mondo, vuole accompagnare il visitatore alla scoperta di tutto ciò che “sta dentro” una bottiglia di Prosecco.  Il percorso espositivo, un unicum nel nostro territorio, fonde le prerogative di una mostra tradizionale con le innovazioni tecnologiche digitali, da piattaforme interattive a spazi multisensoriali, per un approccio davvero diretto con questa realtà enologica di successo.
“Terra – Vigna – Uomo” è la chiave di lettura e insieme il filo conduttore: si parte dall’analisi geomorfologica dell’areale storico di coltivazione della Glera, per poi passare all’evoluzione delle forme di allevamento dei vitigni e degli utensili necessari, all’influenza degli astri e all’operato dell’uomo, fino all’imbottigliamento e alle caratteristiche peculiari come da descrizione accurata dei sommelier. Prosecco&Superiore ai Carraresi: è un percorso culturale, un’esperienza sensoriale, una mostra che nasce dal desiderio di voler raccontare un territorio e divulgare la conoscenza del mondo Prosecco, dalle sue origini varietali e storiche, alla sua stretta appartenenza territoriale. 

Nelle parole di Diego Tomasi, curatore scientifico, Prosecco & Superiore “vuole dare la dimensione di un fenomeno che sta interessando tutto il mondo e sta imponendo un nuovo modo di intendere e bere il vino. Vuole far emergere con evidenza che il vino Prosecco non ha origini casuali o fortuite, ma ha solide basi costruite da un lungo percorso storico-scientifico grazie al quale si è giunti alle conoscenze attuali e alle attuali espressioni qualitative frutto dell’interazione tra suoli, climi e tradizione.”

L’ambizione del progetto è quindi far crescere le conoscenze e far apprezzare ancor più un prodotto, grazie non solo alle sue indiscusse qualità, ma anche all’impegno degli uomini e le donne che lo hanno creato e portato al successo, lavorando sull’unicità dei territori.