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Premi e riconoscimenti: quali opportunità?

Quanto incidono i riconoscimenti nella costruzione della reputazione delle aziende del territorio? Lo abbiamo chiesto direttamente a tre produttori
Premi Vino _ NL marzo 25

Nell’universo competitivo del vino, premi e punteggi assegnati da guide e riviste specializzate sono spesso considerati un trampolino di lancio per incrementare la reputazione internazionale. Vale per le aziende ma vale anche per i territori. La crescita, ad esempio, del numero dei vini della Denominazioni premiati con i Tre Bicchieri dalla Guida ai Vini d’Italia del Gambero Rosso, è andata di pari passo con la crescita d’importanza delle bollicine del Conegliano Valdobbiadene sui mercati: dai 5 premiati nel 2017 si è saliti a 7 nel 2018 ed 8 nel 2021 e nel 2022. Un dato che conferma l’eccellenza del territorio.

Per capire meglio l’approccio e la percezione delle aziende del territorio del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG verso i premi, abbiamo intervistato tre realtà emblematiche del territorio – Masottina e Ruggeri e Andreola – per scoprire come vivono questi riconoscimenti.   

Masottina: premi come leva per il mercato

Evelyn Carrer, wine marketing manager di Masottina racconta un approccio diverso: “I premi sono fondamentali per visibilità e vendite”. L’azienda invia regolarmente campioni alle guide e collabora con il Consorzio di Tutela per degustazioni condivise. “Questo ci permette di confrontarci con altri produttori e monitorare la reputazione della denominazione”. Risultati? 97 punti da Decanter e la Top 100 di Wine Spectator, attirando importatori da 55 Paesi. “I riconoscimenti internazionali sono strategici per un brand come il nostro – spiega Evelyn – hanno aumentato la nostra visibilità, rafforzato la credibilità nel mercato e attirato collaborazioni con importatori internazionali, contribuendo anche alle vendite”.  

Ruggeri: storia e prestigio  

Laura Mayr, General Manager di Ruggeri, ricorda i traguardi storici dell’azienda: “Siamo stati i primi produttori di Prosecco Superiore ad ottenere il prestigioso riconoscimento dei Tre Bicchieri della Guida Vini d’Italia”. E questi successi non sono solo trofei individuali,  ma anche strumenti per elevare la percezione dell’intera denominazione: “Grazie ai premi e riconoscimenti, si contribuisce alla notorietà e all’innalzamento della percezione dell’intera Denominazione DOCG, non solo tra il pubblico di professionisti e addetti del settore, ma anche tra i wine lover. Fondamentale è anche il contributo al mantenimento della percezione di qualità e dell’immagine premium del brand stesso, Ruggeri”. E per l’azienda, diventano anche un forte elemento di crescita dell’immagine: “I premi e i riconoscimenti – spiega Laura – diventano anche contenuti di comunicazione, spendibili a livello nazionale e  internazionale, con una differenza tra i diversi mercati nei quali Ruggeri è presente, valutando una mirata comunicazione”.

Andreola: il valore umano dietro i premi

Caso un po’ particolare quello di Andreola, che all’ultimo Wine Paris ha visto premiato nell’ambito del concorso Global Masters organizzato dalla rivista The Drink Business, sia un proprio vino, che ha ottenuto la Master Medal, che il giovane enologo che lo ha creato, Mirco Balliana nei Master Winemaker Awards 2025, eletto tra i cento migliori enologi al mondo. Ventinove anni, diplomato al Cerletti e poi laureato in Enologia all’Università di Padova, Mirco rappresenta in pieno la generazione dei nuovi talenti del territorio. “Ricevere questo premio è un onore immenso – racconta –, ma più che un riconoscimento personale, lo considero una vittoria per tutto il nostro territorio. Dopo il premio, ho avuto molti apprezzamenti, ma la cosa più significativa è che riconoscimenti come questo portano benefici concreti all’azienda, che investe molto in comunicazione e partecipazione a concorsi e guide. Inoltre, danno grande visibilità all’intera Denominazione, aumentandone il prestigio a livello internazionale. Il Conegliano Valdobbiadene ha bisogno di essere riconosciuto come una delle eccellenze mondiali: dietro ogni bottiglia c’è il lavoro di generazioni di viticoltori, la fatica di chi coltiva le colline eroiche e il desiderio di portare nel mondo un vino che sia espressione autentica del nostro straordinario terroir”.