La via dei murales
Fratta e Colmaggiore, due borghi antichi a due passi da Cison di Valmarino, sono da qualche anno veri e propri musei a cielo aperto, grazie ad un progetto artistico di realizzazione di murales sulle facciate delle loro case. Punto di partenza di un itinerario che lambisce le sponde dei Laghi di Revine
Di Giovanni Carraro
La partenza degli emigranti, il negozio di alimentari dove si comprava con il libretto del credito, i folletti raccontati nei filò. Sono soltanto alcuni dei temi rappresentati dai murales che da qualche anno abbelliscono le facciate delle case di Fratta e Colmaggiore a due passi dai laghi di Revine. Borghi dal sapore antico, paesaggi da cartolina che fanno da contorno all’itinerario studiato per visitare le varie opere, passeggiando su tranquille viuzze e splendidi sentieri a cavallo del vicino Monte Comun. Dal monumento di piazza IV Novembre a Tarzo, si seguono i segnavia n.1051 e 1051B che ci conducono su Via Valmus e sul sentiero Foran. Raggiunta la provinciale, in breve ci troviamo all’inizio della Via dei Murales che entra nel borgo di Fratta. Percorrendo la via del paese in direzione est si incontreranno gli affreschi legati da un unico filo conduttore, quello di raccontare antichi mestieri, leggende e tradizioni di questo magnifico angolo di pedemontana trevigiana. Il cammino continua per Colmaggiore e anche qui i temi delle opere sono tutti basati sulla cultura popolare, come ad esempio la festa della castagna. Si segue l’indicazione per il Va delle Femene, un antico luogo di incontro per le lavandaie ai bordi del lago di Santa Maria, oggi area picnic, quindi si giunge alla latteria di Colmaggiore per poi imboccare la Cal da Bar, antico sentiero che conduce al tranquillo borgo di Nogarolo. Arrivati al paese, deviamo su via dei Pauli che ci condurrà in campagna, incontrando l’inizio del sentiero che sale al Monte Comun (490 metri). Alcuni passaggi nel bosco sono un po’ esposti e pertanto dobbiamo prevedere un adeguato equipaggiamento escursionistico. Dalla vetta si osserva, a sud, l’abitato di Introvigne, mentre a nord la visuale si allarga sulla vallata dominata dai due laghi. Si scende ripidamente sul versante ovest del monte fino ad entrare nella periferia di Tarzo tramite via del Castello e da qui, in breve, si concluderà l’anello nuovamente in piazza IV Novembre.
Villa Bellostare
Poco distante da Intovigne nel Seicento pare esistesse una villa assai sfarzosa, dotata di cappella privata e stupendi giardini arricchiti da splendide fontane. Era la Villa di Bellostare, ricordata in un’ode dal letterato Giorgio Graziani «di questo Palagio s’invaghirebbe qualunque spettatore». Peccato che oggi non sia rimasto più nulla di tutto ciò, se non le campane della chiesa di Nogarolo che sembrano essere appartenute proprio a quelle della villa, oltre ad una strada, via Belstar non a caso.
I laghi di Revine
Anguille, lucci, tinche, carpe, trote. Se andiamo indietro nel tempo scopriamo che intere generazioni vissero di pesca ai laghi di Revine. Una professione tramandata di padre in figlio fin dai tempi più remoti quando il valore dell’economia domestica di quell’angolo di pedemontana trevigiana era limitato a poche mucche e qualche oggetto di artigianato. Le frazioni di Lago, Santa Maria, ma anche Colmaggiore e Fratta di Tarzo, avevano il privilegio di poter contare su due specchi d’acqua pescosissimi, lasciati in eredità dall’antico ghiacciaio del Piave. Laghi che, caso più unico che raro, sono sempre risultati di proprietà privata e non demaniale, fatto che ha cessato di esistere in tempi recenti con il passaggio di mano a favore della Provincia di Treviso scatenando la protesta degli storici proprietari. La pesca si svolgeva in entrambi i laghi e la superficie era suddivisa in porzioni assegnate agli abitanti, ma il passaggio tra le varie proprietà durante la navigazione era regolato da una sorta di tacito assenso tra i vari pescatori. Oggi la pesca viene effettuata soltanto come svago e molte specie di pesci sono pressoché scomparse lasciando il posto ad altre varietà.
I murales di Fratta e Colmaggiore e il Monte Comun
- Punto di partenza e arrivo Tarzo, piazza IV Novembre
- Coordinate punto di partenza ed arrivo 45°58’27.36″N – 12°13’50.33″E
- Tempo di percorrenza 3h 30’
- Aumento di quota D+ 337 m
- Distanza 7,99 km
Sintesi dell’itinerario n°18 del libro “I sentieri nascosti delle Prealpi Trevigiane”
[Articolo originariamente pubblicato sulla rivista Visit Conegliano Valdobbiadene Primavera Estate 2019. L’intero numero è disponibile qui]