Prosecco.it — Conegliano Valdobbiadene DOCG

Il racconto del Conegliano Valdobbiadene

Là dove si coltiva la vite: un ricco volume illustrato racconta, in 50 capitoli, tutta la storia della viticoltura sulle colline dell’area storica, per festeggiare il cinquantennale della Denominazione
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Cinquanta storie per raccontare, sin nei minimi dettagli, un percorso fatto di fatiche, di speranze e di successi. È raccolta in un prezioso e corposo volume di 280 pagine dal titolo “Là dove si coltiva la vite. 50 storie intorno al Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG”, edito da Antiga, la grande e gloriosa storia della dell’area storica del Prosecco Superiore.

Presentato ufficialmente il 13 dicembre, il volume, con una doppia introduzione del governatore Luca Zaia e del presidente Innocente Nardi, ed una prefazione del giornalista Luciano Ferraro, contiene testi di Nazzareno Acquistucci, Mauro Agnoletti, Elisa Bellato, Silvia Bevilacqua, Giovanni Carraro, Loris Dall’Acqua, Danilo Gasparini, Marina Grasso, Miro Graziotin, Ferena Lenzi, Mariano Lio, Antonello Maietta, Luigi Maio, Eugenio Manzato, Silvano Rodato, Massimo Rossi, Diego Tomasi e della Fondazione Nord-Est ed interventi e citazioni di Enzo Bianchi, Luciano Cecchinel, Arrigo Cipriani, Giovanni Comisso, Luigi Veronelli e Andrea Zanzotto.

Un grande sforzo editoriale, per festeggiare i 50 anni della Denominazione, ma anche per raccontare una storia che parte da lontano, lunga di almeno tre secoli, illustrata a partire dalle prime mappe storiche del Settecento (di cui nel libro sono pubblicati alcuni esempi relativi alla frazione di Colbertaldo), continuando nei racconti della nascita del distretto enologico, con la creazione della Scuola enologica di Conegliano nel 1876, del Consorzio di Tutela nel 1962, con l’assegnazione della DOC nel 1969 sino al riconoscimento a Patrimonio dell’Umanità Unesco nel 2019. Di cui il giornalista del Corriere della Sera, Luciano Ferraro, scrive: “Il riconoscimento da parte dell’Unesco di Patrimonio dell’Umanità per il paesaggio vitivinicolo delle colline del Processo superiore è uno stimolo forte. Non solo per offrire il meglio agli enoturisti che sono attesi in gran numero per scoprire le sorprendenti bellezze di questo angolo di Nordest carico di storia e cuore, come racconta questo volume. Ma anche per iniziare la terza era del Prosecco Superiore. La prima è stata quella del riscatto, la seconda quella del successo mondiale, la terza quella della maturità. La fase adulta, quella della consapevolezza del proprio valore”.

Storia, viticoltura, arte, gastronomia, cultura, poesia, paesaggi naturali. Tutta la ricchezza che ha posto le radici per il grande riconoscimento Unesco di quest’anno, si sfoglia nel volume, condito di preziose immagini fotografiche, splendide illustrazioni, tra cui quelle relative al profilo di tutta la core zone e delle Rive realizzate dall’architetto Michele Potocnick, e foto storiche, tratte da archivi fotografici come quello provinciale del FAST, l’archivio del Lanificio Paoletti ed il Museo nazionale Salce. Insomma, un’opera da collezionare e conservare, che offre un compendio completo di come la viticoltura sia stata per le colline di Conegliano Valdobbiadene un elemento cardine ed un filo conduttore che, nel tempo, ha saputo aggregare aspetti economici, sociali e culturali. Un volume che, come scrive nella prefazione il presidente Nardi, è “la prima tappa di un viaggio, di un racconto, che immaginiamo ancora lungo e che troverà in futuro sempre nuovi narratori”.

“Là dove si coltiva la vite” è pubblicato da Antiga Edizioni e si trova in libreria.

[Articolo originariamente pubblicato all’interno rivista Conegliano Valdobbiadene magazine / dicembre 2019. L’intero numero è disponibile qui]