Il Barco Casa Balbi di Pieve di Soligo
Un'oasi di silenzio e serenità nel verde delle colline di Conegliano Valdobbiadene, tra eleganza storica e informalità contemporanea.

Di Marina Grasso.
Una casa colonica del Settecento ai piedi delle Colline del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene Patrimonio UNESCO, circondata da oltre 5 mila metri di verde che ben la separano dalla vivace zona industriale di Pieve di Soligo sviluppatasi tutt’intorno. In quest’oasi di silenzio e serenità, Il Barco Casa Balbi offre lo charme del suo cortile pergolato e quello delle sue sale punteggiate di citazioni letterarie, suggestioni antiche, design contemporaneo, modernariato, piante, arte e colore. E una cucina incentrata sull’esaltazione delle materie prime declinate con classicità, leggerezza e quel tanto di creatività che fa la differenza. Una cucina, anche, piuttosto svincolata dalle tradizioni locali quasi in segno di rispetto per esse, come spiega patron Davide Milani, esuberante signore della sala: “Lavoro nella ristorazione da più di 30 anni, ma ho acquistato Casa Balbi solo nel 2007. In precedenza, avevo gestito un ristorante ad Arcade, nella pianura trevigiana dove sono nato e dove le tradizioni sono molto diverse da qui, complice il fiume Piave che scorre tra le due zone e che per secoli ne ha nettamente separato la storia e le consuetudini, come constato continuamente anche confrontandomi con mia moglie Luciana, che invece è nata su queste colline. Abbiamo quindi scelto di non imitare le tradizioni gastronomiche locali, come ad esempio lo spiedo, né tantomeno gli inarrivabili maestri della ristorazione che in questa zona hanno scritto la storia dell’accoglienza veneta e non solo. E abbiamo cominciato dall’aggiungere a Casa Balbi, nome del ristorante preesistente a lungo condotto proprio da uno di quei “mostri sacri”, Il Barco, nome del mio locale precedente: ci è sembrato il modo migliore per presentarci in questo straordinario territorio con una cucina che desideriamo sia attuale nel tempo, ma anche con grande rispetto per la ristorazione locale. Dopo oltre 17 anni, posso affermare che è stata una scelta vincente che ci ha dato e continua a darci grandi soddisfazioni”. Il loro essere “attuali nel tempo” Davide e Luciana lo hanno definito con grande attenzione fin dal progetto iniziale: “Il locale aveva spazi molto ampi che abbiamo suddiviso in sale più raccolte per offrire intimità ai nostri ospiti, tanto che abbiamo anche scelto di non accogliere banchetti, ai quali abbiamo dedicato una società che segue in particolare mia moglie e che realizza eventi in location di pregio senza turbare la tranquillità del ristorante.
Inoltre, abbiamo arredato le sale secondo il nostro gusto personale e ne cambiamo spesso gli allestimenti, assecondando la rusticità della casa colonica con mobili e amenità che amiamo cercare nei mercatini e che creano un’atmosfera informale, completata da mise en place ricercate e contemporanee”. Ricerca continua ed eclettismo sono anche i tratti distintivi della cucina diretta da Rudy Loat, che spiega: “Lavoro al Barco Casa Balbi dal 2008 e dopo tanti anni, grazie al continuo e costruttivo confronto con Davide e Luciana, qui mi sento come in famiglia. La nostra è una cucina che parte da materia prima di altissima qualità – su questo Davide è intransigente – e in gran parte locale, ma che alleggerisce i piatti più classici con grande attenzione a condimenti e cotture. Inoltre, ci dedichiamo anche molto al pesce, creando così un’offerta non convenzionale in questa zona, molto apprezzata proprio perché coniuga golosità e leggerezza. Il nostro piatto simbolo è però il filetto di Sorana cotto al forno sotto il sale grosso e servito con olio e profumo di timo, che racchiude le prerogative della nostra cucina: grande materia prima, trasparenza e leggerezza”. Davide cura personalmente anche la ragguardevole carta dei vini, con proposte molto diversificate e una grande attenzione al territorio: accanto a etichette da tutto il mondo non manca mai un’ampia selezione di Conegliano Valdobbiadene DOCG, tutte custodite nella moderna cantina realizzata nel giardino. “Preferisco chiamarlo cortile e ne sono molto orgoglioso – sottolinea ancora Davide – ho voluto che questo spazio richiamasse gli antichi cortili delle case della cultura contadina, con piante come l’uva fragola e i gelsi, con il grande orto un po’ più in là che fornisce, almeno in parte, la cucina. Uno spazio godibile anche dalla terrazza esterna che abbiamo realizzato “in emergenza” per far fronte ai distanziamenti imposti dalla pandemia, ma che è diventata una nuova sala del ristorante molto apprezzata dagli ospiti, sia dagli habitué sia dai tanti turisti che continuano a scoprirci, a tornare ed anche a indirizzare qui i loro amici che arrivano da tutto il mondo a visitare le tante meraviglie delle Colline Patrimonio UNESCO”.
Foto di Mattia Mionetto.
[Articolo originariamente pubblicato sulla rivista Visit Conegliano Valdobbiadene Primavera Estate 2024. L’intero numero è disponibile qui]