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I finalisti del Premio Campiello Giovani tra le colline di Conegliano Valdobbiadene Patrimonio UNESCO

Dal 14 al 16 settembre, durante la vendemmia, i giovani finalisti del Premio Campiello Giovani si incontrano sulle Colline del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG per trovare nuove ispirazioni. I ragazzi infatti vivranno la Denominazione nel momento più intenso dell’anno e da questa esperienza ne trarranno cinque racconti originali ispirati ai gesti eroici osservati sulle Rive.
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Dal 14 al 16 settembre i finalisti del Premio Campiello Giovani si incontrano sulle Colline di Conegliano Valdobbiadene per trovare nuove occasioni d’ispirazione tra i vigneti eroici del territorio e le attività di vendemmia, da tradurre in emozionanti e appassionanti racconti.
Una tre giorni sulle colline per festeggiare insieme i valori condivisi che da anni stanno alla base della partnership tra il Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG e il Premio Campiello. Un modo per sottolineare l’importanza della promozione della cultura ed evidenziare il legame tra il lavoro dei viticoltori e quello degli scrittori, il saper fare italiano, l’artigianalità e la sapienza.

Il programma per i giovani finalisti Salvatore Lamberti, Luca Maggio Zanon, Niccolò Alessandro Tavian, Anastassija Sofia Tortorici e Alberto Bartolo Varsalona prevede una tre giorni di immersione nel territorio con l’obiettivo di suggerire ai giovani scrittori stimoli nuovi che loro tradurranno in un racconto originale ispirato al “gesto eroico della vendemmia”. Per il primo giorno una passeggiata tra le Rive, le colline più impervie del territorio, accompagnati da uno storico locale. Il secondo giorno invece, saranno coinvolti nelle attività della vendemmia, momento culminante del lavoro del viticoltore, impegnato tutto l’anno su questi versanti scoscesi. Il terzo giorno è previsto un tour nei luoghi più suggestivi della Denominazione Conegliano Valdobbiadene.

La Fondazione Il Campiello da 27 anni mette al centro i giovani, coniugando il loro amore per la lettura e la scrittura con il sostegno attivo alla promozione del loro talento e del loro lavoro. Campiello Giovani significa mettersi in gioco in prima persona, sottoporre la propria “impresa” al giudizio altrui e siamo felici di poter offrire, grazie alla collaborazione con il Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG una nuova occasione ai nostri giovani per trovare ispirazione dal lavoro, dalla passione e dall’amore per il territorio e la natura vivendo in prima persona l’esperienza della vendemmia”. – ha dichiarato Enrico Carraro, Presidente della Fondazione Il Campiello e di Confindustria Veneto.

La Denominazione Conegliano Valdobbiadene è un territorio che ha ispirato penne molto celebri”, afferma Elvira Bortolomiol, Presidente del Consorzio di Tutelaprimo fra tutti Andrea Zanzotto, di cui abbiamo celebrato i cento anni dalla nascita proprio lo scorso anno. Il nostro paesaggio è stato l’impulso per alcune delle sue prose più intese, in cui lo ha immortalato. Ci entusiasma l’idea di accogliere sul territorio giovani talenti che possano immergersi nella bellezza delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene Patrimonio Unesco e trarne lo stesso slancio creativo”.

Ulteriore occasione è la ricorrenza, quest’anno, dei 60 anni di storia del Consorzio di Tutela che coincide con i 60 anni dalla fondazione del Premio Campiello. Motivo in più per trovare nuove modalità di collaborazione, partendo dall’ispirazione che la bellezza del territorio, sulle Colline di Conegliano Valdobbiadene, oggi patrimonio UNESCO, può offrire ai giovani talenti del Premio Campiello Giovani.

 

Le opere e gli autori finalisti di Premio Campiello Giovani 2022

 

CENERE VELOCE, Salvatore Lamberti, Scisciano (NA), 21 anni

Un giovane professore di liceo e di università appassionato di filologia ricorda quando da bambino, in spiaggia, la madre gli aveva regalato un vecchio libro con la copertina strappata, e così lui aveva cominciato a leggere, legandosi poi a questo gesto per tutta la sua vita. A questi struggenti ricordi si aggiungono i rimpianti per una donna amata, sposata e poi lasciata andare via senza opporre alcuna resistenza, alla quale lui cerca di ricongiungersi per trovare finalmente un senso alla sua esistenza.

Il SILENZIO DELLE TERRE ARSE DAL SOLE, Luca Maggio Zanon, Cervignano del Friuli (UD), 22 anni

Ogni azione contro la vita ha un prezzo da pagare: lo dice la storia di Elise, una ragazza atterrita dall’odio d’una comunità che ripudia l’aborto quando una inaspettata gravidanza irrompe nella sua vita, interrompendo i suoi sogni di riscatto. Una Elise che però con la forza della disperazione sceglie lucidamente per il suo futuro, tra consapevolezza della giustizia, ricerca della vera libertà e vivido desiderio di ritrovare ciò che ha perduto, pur senza averlo conosciuto. Una profonda riflessione sul valore e la contropartita delle nostre scelte, offerta in una narrazione coinvolgente, a tratti disperata, sia dal punto di vista emotivo che nella sua ambientazione, affatto scontata ma puntuale.

La TELA SCOMPARSA, Niccolò Alessandro Tavian, Selvazzano Dentro (PD), 19 anni

Costeggiando la narrativa di genere gotico tra Walpole, Gautier e Poe il racconto La tela scomparsa vede un protagonista che, in viaggio in Germania, si ritrova improvvisamente appiedato. Cercando rifugio, trova ospitalità nel castello di un curioso personaggio, un barone con i suoi tre strani ospiti: una contessa, il prete suo confessore e uno scultore belga disperato per la sparizione di una scultura legata a risvolti misteriosi e inquietanti. Un racconto offerto con prosa sicura, e buona capacità di gestione dell’ambientazione.

SLABBRARE, Anastassija Sofia Tortorici, Ribera (AG), 21 anni

Dai ricordi della solitudine del proprio passato, all’inconsistenza lucida del rapporto con il padre sino ad un epilogo fiducioso, reso in un’esplicita richiesta di aiuto, contro tutti gli strappi ansiogeni, avvertiti come segni in un cielo di carta: un racconto al femminile che restituisce il flusso di coscienza di una ragazza, nel suo stato d’ansia, in un incedere efficace e credibile, a tratti tagliente, sino al rilancio della volontà di continuare a respirare, affidando al cuore e alla propria voce il desiderio di rinascita, ben dosato ed equilibrato anche dal punto di vista psicologico.

LA SPARTENZA, Alberto Bartolo Varsalona, Palermo, 21 anni

Un’antica scultura greca, né uomo né donna, che affiora dal fondale marino; una maledizione che si concretizza in un mare coperto di mucillagine; una contrada di pescatori d’una Marsala che «ci ha il tossico alla terra e la peste al mare», cui non resta che la «spartenza» per la Tunisia; e tra essi Bastiano, per il quale Spartenza significa rinuncia agli incontri segreti con Ajta. Una narrazione tra Verga e Camilleri, che poggia su una scrittura ricca e densa, e una solida struttura narrativa.