Fauna e biodiversità
Come la ricchezza dei paesaggi naturali del Conegliano Valdobbiadene diventa dimora di un altrettanto ricco mondo animale. Tutto da scoprire
Testo e foto di Diego Ivan
“La possibilità che una specie ha di trovare un ambiente favorevole dipende dalla stessa rete ecologica che è stata tessuta in un particolare ambiente, …. e sarà la presenza stessa di una specie a permettere ad altre di poter vivere”, questo è quanto sostengono i massimi esperti in tema di biodiversità. Il concetto si applica ovviamente anche per il territorio del Conegliano Valdobbiadene Docg, dove le piccole proprietà viticole si intervallano ad una molteplice gamma di paesaggi naturali: dai boschi umidi di pianura ai prati aridi soleggiati, passando per torrenti, boscaglie, pozze e pendii. Ed è proprio questa marcata eterogeneità territoriale il punto di forza di un paesaggio in cui natura e uomo convivono a stretto contatto. In questi frammenti una moltitudine di animali trovano rifugio e sostentamento contribuendo alla stabilità del sistema.
A farla da padrone, l’avifauna trova all’interno della fascia collinare l’habitat ideale oltre che per lo svernamento anche per la riproduzione. Con facilità si possono osservare esemplari di cincia oppure il comunissimo e spavaldo pettirosso, o il più raro picchio muratore, per non parlare del gufo comune, schivo e silenzioso o del goloso stiaccino. Tra i più piccoli invece scricciolo e Codibugnolo rappresentano i pesi piuma della categoria, con i loro pochi grammi di peso. Gradito ritorno è anche quello dell’averla piccola, aggraziato insettivoro mascherato, legato ai vecchi tronchi di gelso, luogo ideale per la nidificazione.
Al di sotto delle chiome si muovono indisturbati i grandi mammiferi, come caprioli e cervi, ormai annoverati tra i buongustai dell’uva buona, o le spavalde lepri e le furtive volpi. Ed infine gli effimeri e a volte poco considerati anfibi, ascritti tra i bioindicatori come animali sensibili in grado, con la loro presenza, di definire la salubrità e qualità dell’ambiente che li circonda. Tra questi vi sono il rospo comune, che nelle primaverili ed uggiose giornate compie vere e proprie migrazioni per recarsi in massa a deporre le proprie uova, oppure il piccolissimo tritone comune, che con il suo ventre aranciato non passa di certo inosservato.
Appare evidente come tra queste colline riecheggi nell’aria il sapore di un armonico connubio tra la conservazione della biodiversità, utile per il mantenimento delle funzioni degli ecosistemi, e la produzione vitivinicola, in cui l’amore e la fatica per la propria terra si sposa con le creature della natura.
[Articolo originariamente pubblicato sulla rivista Visit Conegliano Valdobbiadene Primavera Estate 2017. L’intero numero è disponibile qui]