(Eno)Turismo senza confini
Storie di turisti nel territorio del Conegliano Valdobbiadene, dai vip sino alle comitive su due ruote o quelle spinte dal ricordo della Grande Guerra
Chi sono i visitatori delle colline di Conegliano Valdobbiadene? Quali gli elementi del paesaggio che apprezzano di più? E quali le qualità di questi luoghi che li colpiscono maggiormente? A partire del riconoscimento a Patrimonio Unesco dello scorso luglio, queste domande diventeranno sempre più importanti e strategiche: le aspettative del turista sul territorio, infatti, sono la base su cui immaginare e creare una struttura dell’accoglienza tagliata su misura dei turisti e dei visitatori che, in numero crescente, si apprestano a visitare le coline, area storica del Prosecco Superiore.
Già a poche settimane dal riconoscimento si erano già visti i primi effetti del nuovo appeal internazionale del territorio. Ad agosto, ad esempio, è comparsa sulla stampa la notizia delle visita tra i vigneti della top model ed attrice Cara Delevingne, confermata da un’immagine pubblicata sulla sua pagina Instagram che la ritrae nell’area del Cartizze. E poco tempo dopo è stata la volta del regista Francis Ford Coppola, che tra l’altro è un appassionato produttore di vini in California, in visita assieme alla figlia Sofia, non per la prima volta, tra le colline.
TURISMI INEDITI
Ma oltre ad i succitati “vit” (very important tourist), che sicuramente sono una fonte preziosa di promozione, c’è anche un turismo fatto di piccole storie, avventure curiose vissute da semplici visitatori, forse poco note, ma che vale la pena di raccontare. Che, se non altro, dimostrano come questi luoghi siano capaci di attrarre una domanda davvero tout court e spesso anche inedita. Come quella di Josè Gutrech, 82enne neurologo statunitense di Boston, ma originario di Buenos Aires, oggi in pensione, che da una dozzina d’anni passa le sue vacanze nella zona di Valdobbiadene. Dopo una prima visita nell’Asolano, nel 2006, Josè scopre le bellezze della zona di Valdobbiadene e se ne innamora al primo sguardo. Prende ospitalità in un agriturismo nella zona del Cartizze, di cui diventa un affezionato cliente. “Mi piace molto passeggiare per le stradine di Valdobbiadene, incontrare la gente, fermarmi con loro a scambiare due chiacchiere nei bar – racconta – ma più ancora mi piace la vita dei viticoltori, specie durante il periodo della vendemmia, che è il periodo dell’anno che preferisco ed in cui trascorro qui le mie vacanze. Gente sempre calorosa ed ospitale. Ed ho imparato anche a conoscere ed apprezzare il vino di queste parti, che prima non conosceva affatto”.
Un turismo molto particolare è, invece, alla base della scelta di Carla Bragagnini di visitare il Conegliano Valdobbiadene. Trentasei anni, peruviana di nascita ma con bisnonni italiani come si intuisce dal cognome, attualmente lavora e vive in Canada come scrittrice e illustratrice freelance. Già da qualche anno pratica quello che si chiama Woofing, ovvero il programma di scambio internazionale di “work and travel” in cui si può fare volontariato in una fattoria biologica in qualsiasi parte del mondo in cambio di una stanza e cibo. “Dato che la mia famiglia era originaria dell’Italia – racconta Carla – volevo conoscerne la cultura e la lingua. Ed alla fine quest’estate ho trovato un progetto davvero interessante a Conegliano Valdobbiadene. Ho scoperto un’area così diversificata, piena di splendidi panorami, gente gentile con una forte connessione con la terra e ho sperimentato la dolcezza di un bicchiere di Prosecco Superiore dopo una lunga giornata di lavoro in campo. Ho adorato fare passeggiate perché i panorami erano incredibili: i vigneti infiniti, le ville maestose, le chiese ed i castelli incantevoli. Peccato davvero sia così lontana dal Canada! Ora, ogni volta che apro una bottiglia di Prosecco con la famiglia e gli amici, devo prima spiegare e raccontare alcune storie, e nello stesso momento sento nostalgia per questo bellissimo posto e per le persone che non dimenticherò mai”.
VISITATORI SU DUE RUOTE
Altre storie particolari ci arrivano da uno degli eventi più apprezzati del territorio, che unisce le bellezze dei panorami collinari allo sport, ovvero la Prosecco Cycling. Durante l’ultima edizione, ad esempio, l’atleta giunto da più lontano è stato Robin Warrington, simpatico australiano del Queensland, classe 1956. Ma ad assurgere agli onori della cronaca è stata in particolare la coppia di polacchi Piotr e Joanna Eijsmont, padre e figlia, gli ultimi a giungere sul traguardo dopo poco più di 6 ore di corsa: Piotr, infatti, si è perso tra le colline, incantato dallo spettacolo offerto in particolare dal Molinetto della Croda, tanto da rimanere lì a scattare foto sorseggiando qualche calice di Superiore. Joanna, alla fine, l’ha recuperato e insieme sono giunti a Valdobbiadene in Piazza Marconi, dove hanno scoperto che, come d’abitudine nel mondo del ciclismo, anche le “maglie nere” a loro modo entrano nella storia. E quindi hanno trovato a festeggiarli la banda, una torta gigante, la magnum di Prosecco stappata dal presidente del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Docg Innocente Nardi e l’applauso dei volontari della Prosecco Cycling. A dimostrazione che a Valdobbiadene si è davvero tutti vincitori.
DALLA BAVIERA A VALDOBBIADENE
Ed un altro gruppo, sempre legato alle due ruote, è stato quello degli abitanti di una cittadina tedesca della Baviera, Markt Schwaben, che a fine agosto sono venuti in bicicletta sino a Valdobbiadene guidati dal loro sindaco Georg Hohmann in un viaggio, tra andata e ritorno, di ben 900 chilometri. Il folto gruppo di appassionati ha voluto vedere direttamente il nuovo sito Patrimonio dell’Umanità per godere della bellezza del paesaggio, senza dimenticare di gustare le prelibatezze culinarie ed enogastronomiche di Valdobbiadene. “A Valdobbiadene si sta molto bene”: ha affermato il sindaco di Markt Schwaben durante un momento conviviale con il suo contraltare valdobbiadenese, Luciano Fregonese, e col presidente della Strada del Prosecco Superiore, Isidoro Rebuli.
RICORDANDO LA GRANDE GUERRA
Chiudiamo con un viaggio molto particolare e dai connotati intensi ovvero quello che ha coinvolto l’Honourable Artillery Company, reggimento dell’esercito britannico, considerato il secondo corpo militare più antico del mondo. Nell’ottobre dell’anno scorso una delegazione composta da militari in servizio e veterani era venuta in visita nel territorio in occasione del centenario della Grande Guerra, per ricordare ed onorare i caduti inglesi. Alla guida della delegazione c’era, in rappresentanza della Regina Elisabetta, sua altezza reale Michael Principe di Kent, membro della famiglia reale britannica e 48º in linea di successione al trono. Il gruppo, poi, ha partecipato ad una cena conviviale presso la sede del Gruppo Alpini Maset. Ed a rinsaldare il legame tra la compagnia britannica ed il mondo degli alpini a ottobre di quest’anno presso la sede del Gruppo Ogliano c’è stato un ulteriore incontro conviviale con Michael Drewitt, fautore della cena al Maset.
[Articolo originariamente pubblicato all’interno rivista Conegliano Valdobbiadene / dicembre 2019. L’intero numero è disponibile qui]