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Bellini e i belliniani, inaugura la mostra a Conegliano

In mostra a Palazzo Sarcinelli, Conegliano, dal 25 febbraio al 18 giugno 2017. Inaugurazione venerdì 24 Febbraio con brindisi a cura del Consorzio di Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore
bellini e i belliniani

Dopo Un Cinquecento Inquieto nel 2014, seguito dal Carpaccio, Vittore e Benedetto nel 2015 e, nel 2016 da I Vivarini, la collaborazione tra il Comune di Conegliano e Civita Tre Venezie ha dato vita a una mostra dedicata alla figura imprescindibile di Giovanni Bellini (1430 circa-1516), scelta tanto più opportuna nel quinto centenario della morte del maestro, proseguendo il percorso di esplorazione sulle trasformazioni dei linguaggi della pittura veneziana e veneta negli anni magici tra Quattro e Cinquecento.

La mostra trova nella raffinata collezione dell’antica e prestigiosa Accademia dei Concordi di Rovigo lo spunto per tracciare una sorta di mappa (ipotetica e virtuale, ma supportata da una eletta serie di dipinti) del milieu belliniano o, almeno, di una parte significativa e originale di tale universo d’uomini e di capolavori.

Bellini ha lasciato indubbiamente il segno inconfondibile del suo passaggio, ha creato punti di riferimento che hanno fatto scuola per un consistente numero di pittori, stilemi di cui possiamo riconoscere gli elementi costitutivi: semplici contorni di un volto, la postura e la struttura delle mani femminili, i differenti atteggiamenti del Bambinello; ma anche straordinari paesaggi incantati, spalle di colline scoscese e alberate, città murate e fortificazioni, il profilo lontano di catene alpine. C’è tuttavia qualche cosa che è più difficile descrivere e definire del mondo belliniano: quell’estasi muta e pensosa, quell’essere amorevolmente assorti in insondabili pensieri virtuosi, quella mitezza e quasi pudore degli sguardi che è un’attitudine che parte dal Maestro e viene gelosamente conservata e tramandata dai seguaci. Quindi la ‘svolta’ atmosferica e tonale della sua pittura, nello sfumato in cui svanisce la percezione dei contorni e dei profili, dove i protagonisti sono avvolti e immersi in una luce dorata che nessuno però saprà più eguagliare.

Dai due celebri capolavori di Bellini in mostra – la Madonna col Bambin Gesù di esemplare semplicità e perfezione e il Cristo portacroce, così permeato di quel soffuso tonalismo magico e dorato che lo colloca tra le opere-manifesto della stagione matura intensa e filosofica della sua parabola artistica – il percorso espositivo propone importanti confronti, contaminazioni, suggestioni con opere di altri artisti, da Palma il Vecchio a Dosso Dossi fino a Tiziano e Tintoretto, o, addirittura, a maestri tedeschi e fiamminghi (come Mabuse e Mostaert) per sottolineare la centralità di Giovanni Bellini rispetto a uno scenario non solo veneziano e veneto (come ben aveva capito nei suoi passaggi veneziani Albrecht Dürer).

“Bellini e i belliniani, dall’Accademia dei concordi di Rovigo” sarà inaugurata venerdì 24 febbraio alle 17.30, brindando con il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg. La collaborazione tra Consorzio di Tutela e le grandi mostre di Palazzo Sarcinelli si è consolidata negli anni, fino ad arrivare, con questa edizione, al restauro di alcune delle opere esposte.

La mostra sarà poi visitabile dal dal martedi al giovedì con orario 10:00 – 18:00, venerdì 10:00 – 21:00, sabato e domenica 10:00 – 20:00.

Maggiori informazioni su www.mostrabellini.it