Prosecco.it — Conegliano Valdobbiadene DOCG

Novità  

Enoturismo: indagine sul visitatore

Chi sono, cosa preferiscono e quali sono le modalità di visita degli ospiti del territorio della Denominazione. Le risposte in un’approfondita ricerca realizzata da Università di Padova e CIRVE
conegliano valdobbiadene festival_enoturismo prosecco superiore

Cosa cerca l’enoturista dalle cantine della Denominazione?
E, soprattutto, quale strategia di accoglienza devono mettere in atto le cantine per soddisfarne le esigenze?
A queste domande ha provato a dare una risposta il progetto “Smartwinetour – Enoturismo innovativo di eccellenza nella DOCG Conegliano Valdobbiadene Prosecco”, una ricerca realizzata dal dipartimento Territorio e Sistemi Agro-Forestali dell’Università di Padova (TESAF) in collaborazione con il Cirve-Centro Interdipartimentale per la Ricerca in Viticoltura ed Enologia e finanziata dalla Regione Veneto, con l’obiettivo di fornire alle aziende vitivinicole dell’area alcune indicazioni per migliorare la propria offerta enoturistica.

 

LO STUDIO

Lo studio ha analizzato innanzitutto le modalità di costruzione della visita enoturistica a partire dall’atteggiamento dei visitatori delle cantine nei confronti del vino (wine involvement e new variety seeking). L’indagine è stata condotta su un campione di 204 persone, in forma di questionario cartaceo e online, composto prevalentemente (84%) da persone appartenenti alla generazione dei Millennials (comprendente i nati dal 1980 al 2000). La maggior parte del campione (76,7%) mostra un’alta frequenza di consumo del vino, inoltre, queste persone conoscono o frequentano già l’area di Conegliano e Valdobbiadene.

GLI ASPETTI DELLA VISITA E LE CARATTERISTICHE DELL’AZIENDA

Per quanto riguarda le caratteristiche della cantina e la configurazione della visita, sulla base degli aspetti ritenuti più importanti dagli enoturisti, l’azienda, nelle sue attività di comunicazione, dovrebbe puntare sulla tradizione vitivinicola della regione e dovrebbe inserire nel proprio sito web informazioni sulla storia e i vini della cantina. Il sito web, inoltre, dovrebbe presentare informazioni chiare circa la visita e le modalità di prenotazione della stessa. L’elemento paesaggistico sta a cuore al visitatore dunque è utile sfruttare tutti i punti di osservazione che consentano l’ammirazione del paesaggio, inserendoli nel percorso di visita. Si lega a questo la possibilità di visitare il vigneto, che è un altro elemento valutato di rilevante interesse dai partecipanti al sondaggio.

Una cantina ben strutturata, con ambienti dedicati alle diverse fasi della visita, in particolare con una sala per la degustazione, risulterà più piacevole nell’esperienza enoturistica.

Da parte dell’azienda si richiede una certa flessibilità nei confronti della visita, offrendo la possibilità di prendervi parte anche nel weekend, nel tardo pomeriggio o in serata. Rispetto a un percorso di visita standard, articolato tra vigneto, cantina e degustazione, si richiede la possibilità di osservare operazioni produttive in vigneto o in cantina, a seconda della stagione, da parte del personale addetto, e la possibilità di completare la visita con un pranzo o una cena nell’osteria o ristorante di proprietà della cantina e con laboratori enogastronomici (corsi di cucina, degustazioni guidate ecc.).

Sul tema della libertà di configurazione della visita gli intervistati non si sono rivelati molto entusiasti. Tuttavia, l’aspetto giudicato il più importante è stato la possibilità di poter venire affiancati da agronomi, enologi o proprietari della cantina.

Anche se può essere considerato un elemento di distrazione dalle loro mansioni abituali, la partecipazione di queste figure, anche per pochi minuti, alla visita enoturistica sarà elemento di autenticità e di arricchimento dell’esperienza.

Nell’insieme, il gruppo ha dimostrato un interesse elevato per tutti i tipi di informazioni da ricevere nel corso della visita. Emerge però la chiara preponderanza della visita al vigneto rispetto alle altre fasi. Negli ambienti della cantina gli intervistati desiderano invece ricevere informazioni circa i processi enologici, i protocolli di vinificazione e le macchine utilizzate. Infine, in fase di degustazione sarà opportuno fornire informazioni circa le caratteristiche sensoriali e chimico fisiche dei vini e gli abbinamenti tra vini e cibo (magari proponendo piccoli assaggi di prodotti gastronomici locali).

L’ultima categoria analizzata è quella delle preferenze riguardo i servizi aggiuntivi offerti dalla cantina. Gli aspetti ritenuti importanti, oltre all’assaggio del vino e alla possibilità di ristorazione di cui si è già detto, sono consegna dei vini acquistati a domicilio (è bene che l’azienda si predisponga in tal senso, anche con spedizioni all’estero), i percorsi di conoscenza vitivinicola e storico-culturale del territorio e la presenza di brochures su storia e prodotti dell’azienda.

I PROFILI DEI VISITATORI

È, inoltre, importante che l’azienda tenga in considerazione il fatto che esistono diversi profili di enoturisti, che in questo studio sono stati identificati rispetto all’atteggiamento nei confronti del vino.

  • Il cluster più numeroso è quello dei Mainstream (42%), mediamenteappassionati di vino e piuttosto curiosi; per questi visitatori si può pensare a differenziare l’offerta sia tra le aziende che all’interno dell’azienda stessa. Essendo piuttosto curiosi, è bene offrire loro diverse tipologie di prodotto e di attività integrative alla visita: un pranzo o una cena in cantina o in un ristorante convenzionato, laboratori enogastronomici o inserire la visita in un pacchetto di attività connesse alla scoperta vitivinicola o storico-culturale del territorio. Per quando riguarda le singole fasi della visita, è opportuno concentrarsi sul vigneto e sulla degustazione.
  • Segue il cluster degli Esploratori entusiasti (26,6%), con il loro grande coinvolgimento nel mondo del vino e la loro propensione a sperimentare nuove tipologie di vino. Occorre che l’azienda riesca a colpire positivamente questi visitatori e rendere memorabile la loro esperienza. Si può pensare ad esempio allo sviluppo di una visita molto dettagliata, dal vigneto alla cantina, ricca di informazioni specifiche, magari che benefici della presenza dell’enologo o dell’agronomo e del proprietario stesso e con la possibilità di osservare operazioni di lavorazione dell’uva. La cantina può riporre molta importanza nel far sperimentare loro vini nuovi, al fine di colpire la loro curiosità. È chiaro come gli appartenenti a questo cluster gradiscano essere sorpresi, inoltre sono molto interessati alle informazioni riguardanti la cantina. È dunque importante che sia ben dettagliata la parte di visita alla cantina.
  • Per quanto riguarda i Conservatori appassionati (25,3%), appassionati di vino ma non disposti più di tanto a sperimentare nuove tipologie di vino, è bene offrire un tipo di visita e di prodotti che rispettino di più la tradizione e la qualità stessa dell’offerta, piuttosto che arricchirla con iniziative accessorie. Anch’essi, come detto, gradiscono essere stupiti. Si può quindi pensare a sviluppare una visita in tutte le sue fasi, con attenzione alle informazioni relative al vino e alla degustazione, proponendo abbinamenti tra cibo e vino e descrivendone le caratteristiche organolettiche. Anche la parte di visita riguardante la cantina deve essere curata, in quanto anche questa tipologia di cluster risulta attenta a tutto ciò che riguarda le informazioni e i processi della cantina.
  • I Distaccati, seppur siano la percentuale minore (6%), rappresentano una parte del campione. Sono persone non appassionate di vino né interessate alle novità, ma potenzialmente lo potrebbero diventare in futuro. Queste persone potrebbero essere quelle che prendono parte alla visita in maniera del tutto casuale e non di propria iniziativa. È dunque opportuno intrattenerli per esempio proponendo una degustazione con abbinamento di prodotti tipici, considerando che generalmente il settore gastronomico interessa un’ampia fetta di pubblico. Saranno dunque “premiati” per la pazienza dimostrata durante la visita e incentivati all’acquisto di vino.

[Articolo originariamente pubblicato all’interno del Magazine Conegliano Valdobbiadene, luglio 2019 . L’intero numero è disponibile qui]